Ischia: il blackout di questi giorni manda in tilt anche le fogne
L’emergenza continua. Tra ombre e luci, e
molte penombre. Così l’alta tensione diventa quella dei nervi a fior di
pelle. Della gente. Ma anche dei sindaci. E degli operatori che
contano, in un tourbillon di eventi che levano il sonno, turbano
l’estate, con un concentrato di disagi forti e note ufficiali,
racconti, denunce, richieste di danni istituzionali. Hanno cominciato i
duecento habitué della classica villeggiatura agostana di Chiaia, la
spiaggia «pop» di Forio, che – l’altra notte – sono scesi in piazza
davanti alla chiesa dello Scentone. Hanno fermato il traffico.
Esasperati. Sono rimasti senza energia elettrica per ore. Dalle 18
all’una. E senz’acqua. Niente doccia; poi il frigo da svuotare, carne e
pesci acquistati al mattino, nella spazzatura.
«Soldi spesi, chi ci rimborsa? Qui non ci torniamo più». Gennaro Savio,
direttore della tv online del Pci-ml, li ha filmati a mezzanotte e il
video, con le foto, ha fatto il giro d’Italia. Sono arrivati tecnici
dell’Enel e carabinieri. Intanto l’Arma rende noto che le stazioni e la
compagnia ischitana non hanno mai avuto stop di corrente: sono
autonomi, con impianti sempre funzionanti.
La corsa contro il tempo, per la task force di oltre cento uomini
dell’Enel, non si è però fermata. Ieri è stata un’altra giornata in
trincea, mentre sono saliti a novanta, «per una potenza complessiva di
25 megawatt, i generatori installati». Altre buone notizie, più tardi.
«Sono stati attivati i primi tre super gruppi elettrogeni di grossa
taglia». Si tampona. Qua e là. Ma prima era saltato il tappo delle
pompe di sollevamento fognarie a Pietre Rosse, accanto alla spiaggia di
Cava dell’isola. Un altro «alimentatore alternativo» è andato in tilt.
Un fiumiciattolo di liquami si è incanalato verso il mare, e ha
sfiorato il condominio «Airone» che si trova nei pressi. Ventidue
famiglie su tutte le furie. In tre ore, dopo l’intervento degli operai
di Evi ed Enel, è tornata la calma. «Ma il problema delle condotte è di
antica data, si ripete periodicamente», ricordano i vacanzieri.
Un altro colpo basso, per il sindaco Franco Regine. Che chiede i danni
all’Enel, ed è «pronto a dare mandato a uno studio legale». Pretende
risposte chiare. Dopo la rivolta di Chiaia-Scentone, Regine firma un
documento che cita i nodi di «ordine pubblico». Parla di realtà «sempre
più critica, a causa dei distacchi non programmati, per colpa di
generatori che, in molti casi, sembrano inadeguati». Ha perso la
pazienza. Le forniture ballerine «compromettono il sistema di deflusso
delle acque reflue, creando guai ambientali». Ed esplode con una
raffica di interrogativi, affissi col puntaspilli, dopo le «evasive
risposte che Enel e Terna ci hanno inviato». È un fiume in piena.
«Qual è la società terza, non autorizzata, che – chiede Franco Regine –
ha provocato la rottura del cavo ad alta tensione a Cuma? In quale
tratto di mare è stato individuato l’ulteriore guasto? Come mai non si
riesce a dare un dato certo per il ritorno alla normalità? Perché, pur
essendoci quattro cavi sottomarini, la rottura di uno solo ha provocato
il blackout totale?». Enel e Terna rispondono in altra parte del
giornale.
Infine, Marco Bottiglieri, presidente dell’Ascom, contesta le
affermazioni di Francesco Borrelli, ex assessore provinciale, sulle
«speculazioni commerciali» a Sant’Angelo. «Invito Borrelli a verificare
la veridicità delle notizie – scrive Bottiglieri – e a chiedere scusa
pubblicamente ai lavoratori che si adoperano per garantire i servizi
propri di una grande località di villeggiatura». Borrelli, di rimando,
conferma alcune anomalie.