Ispettori Unesco a Pompei: via al monitoraggio degli scavi
Da oggi a Pompei tre ispettori Unesco, dove ieri mattina si è scoperto il crollo di altri due muri: in una bottega della via Stabiana, area teatri, e nel “Piccolo lupanare” alle spalle della Casa del Centenario, zone nuove ai cedimenti, dove finora non era accaduto ancora niente . La soprintendente Papadopoulos spiega in una nota che si tratta di episodi “possibili che non devono destare allarmismi”. Ma per tre giorni, da oggi, a Pompei si parlerà la lingua della cultura internazionale con l’arrivo della commissione dell’Unesco che era stata annunciata dall’Iccrom, la costola dell’organismo addetta al restauro e alla conservazione dei beni Patrimonio dell’umanità. Quelli che comunemente chiamano “Caschi blu” avranno il compito di verificare lo stato attuale degli scavi – come dichiara Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco.
L’area archeologica, che è uno dei 45 siti italiani che fanno parte del Patrimonio mondiale Unesco, sarà monitorato dal team di esperti del quale fanno parte la Barbet, direttore del settore Ricerca del Cnrs in Francia, autrice di innumerevoli saggi sulla pittura muraria non solo a Pompei e Jean-Pierre Adam, architetto e archeologo francese del dipartimento di Architettura antica del Cnrs, che ha scavato a Pompei e attualmente insegna all’École du Louvre et a’ l’École de Chaillot, nelle università libanesi, londinesi e a l’École polytechnique fédérale di Losanna, autore del saggio “L’arte di costruire presso i romani”. Con la delegazione, a fare da padroni di casa per il Mibac ci saranno il segretario generale del ministero Roberto Cecchi, Manuel Roberto Guido, responsabile dell’Ufficio Patrimonio Unesco e direttore del Servizio I della direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del ministero, che esiste da settembre 2009. Da più parti invece si chiamano a raccolta archeologi e tecnici di valore nel momento critico che attraversa Pompei.
Di aria nuova si sente il bisogno negli uffici di Pompei. “La visita degli esperti Unesco arriva al momento giusto – dice Biagio De Felice della Cgil dell’area archeologica di Pompei -. C’è da augurarsi che non resti un episodio eccezionale, e che anzi venga costituito un osservatorio permanente sotto l’alta sorveglianza dell’Unesco, che affianchi e sostenga il lavoro della soprintendenza”.