Istat 2004: impuniti 8 reati su 10
Nel 2004 i delitti denunciati per i quali l’autorità giudiziaria ha iniziato l’azione penale sono stati 2.968.594, il 2,7% in più rispetto all’anno precedente: l’81% resta di autore ignoto.E’ la fotografia annuale presentata dall’Istat. Per l’Istituto di statistica sono in aumento, a livello di singolo reato, i delitti di lesioni dolose (69,1%), estorsione (44,3%), violenza sessuale (36,1%), rapina (10,8%) e furto (10,4%).
Traffico e parcheggi gli incubi delle famiglieIl traffico, sempre più caotico, la difficoltà di parcheggio e lo smog sono i principali problemi quotidiani avvertiti dalle famiglie italiane nella zona in cui abitano. E’ quanto emerge dall’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” inserita nell’Annuario statistico italiano 2006. Al primo posto figura il traffico, indicato dal 45,2% delle famiglie italiane e seguito a breve distanza dai problemi di parcheggio (41%) e dall’inquinamento dell’aria (40%). Meno avvertiti restano i problemi relativi al rischio criminalità (31,3%) e mezzi pubblici (29,5%). Indice di vecchiaia recordAl 31 dicembre 2005, i residenti in Italia erano quasi 59 milioni, con mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente, ma il tasso di crescita naturale è tornato negativo (-0,2 ogni mille abitanti). Muoiono quindi più persone di quante ne nascano. Secondo i dati riportati nel libro che, in 26 capitoli e in circa 800 pagine, fotografa l’Italia alla fine dell’anno passato, la crescita della popolazione è ormai quasi unicamente demandata ai flussi migratori. Nel 2005, i residenti in Italia sono stati circa 290 mila in più rispetto al 2004, tutti provenienti dall’estero.L’indice di vecchiaia stimato (ossia il rapporto fra la popolazione over 65 e la popolazione 0-14 anni) al primo gennaio 2006 è ulteriormente aumentato arrivando al valore del 140,4%. L’anno precedente era stato pari a 137,8%. Le uniche aree con una poplazione più giovane, che si trovano sotto la soglia del 100%, sono la regione Campania (87,8%) e la provincia autonoma di Bolzano (97,4%).Sempre meno figliRispetto alla scorsa edizione non ci sono comunque grosse variazioni. Nel nostro Paese, come negli anni passati, si fanno sempre pochi figli: 1,32 per donna nel 2005, un tasso ancora più basso di quell’1,33 del 2004 che rappresentava già il livello minimo in Europa. I decessi invece sono stati 567.304 pari ad un tasso di mortalità del 9,7 per mille abitanti.Italiani insoddisfatti, da nord a sudL’analisi dell’Istat dice che, nel 2006, il 47,5% dei cittadini con più di 14 anni esprime un sentimento di insoddisfazione rispetto alla propria condizione economica. Un dato leggermente migliore del 47,8% del 2005, ma che resta distante da quel 33,2% registrato nel 2001. Da notare lo scarto tra Nord e Sud: la quota degli insoddisfatti passa dal 39,6% del nord, al 46,8% delle regioni centrali, al 58,1% del mezzogiorno. Diplomati 3 su 10Le persone con diploma o qualifica di scuola superiore in Italia sono il 31,9% mentre i laureati sono il 9,1%. L’incidenza di coloro che hanno invece al massimo la licenza elementare – pari nel complesso della popolazione al 27,7% -è bassa per le classi più giovani (2,2% tra i giovani di 15-19 anni) contro il 72,1% tra gli over 65. Case più piccole e senza corridoioL’Annuario statistico rileva inoltre la ‘giapponesizzazione’ delle abitazioni. Le case degli italiani diventano sempre più piccole. E a farne le spese sono corridoi, bagni e ingressi. La dimensione media dei nuovi immobili ad uso abitativo “presenta una tendenza alla diminuzione” così come “il numero medio di stanze e quello degli accessori interni, come corridoi, bagni e ingressi”.Si pranza a casa con pasta e verduraPer il 70,4% degli italiani il pasto principale è il pranzo. Ma il panino veloce consumato in bar, tavola calda o fast food non è un modello italiano: 3 persone su quattro con oltre tre anni di età infatti dichiarano di pranzare a casa. La percentuale più alta (52,8%) di chi pranza fuori casa è tra gli uomini di 35-44 anni. Pane, pasta e riso sono gli alimenti preferiti dall’87,1% degli italiani con oltre 3 anni di età. Frutta, verdura e ortaggi sono consumati dall’84,6% delle persone, soprattutto dagli anziani (90%), mentre tra i 18 e i 19 anni il consumatori scendono al 73,3%.La ricerca fanalino di codaNota dolente per quanto riguarda la ricerca. Decisamente scarsa la parte del Pil che il nostro Paese spende in ricerca e sviluppo, pari all’1,14% nel 2003, e che è più bassa di quella di Slovenia e Repubblica Ceca. Diminuito anche il personale impiegato in ricerca, che ha subito una flessione dell’1,3%.