Istat, ancora rialzi per i beni ad alta frequenza
Dai dati resi noti dall’Istat, spiccano il volo i beni ad alta frequenza di acquisto, quelli che incidono particolarmente sul costo della vita e che riducono sul lastrico le famiglie più povere. Per quanto l’inflazione a settembre sia rimasta stabile al +1,6% su base annua, infatti, è peggiorata la sua qualità. Mentre in agosto i beni ad alta frequenza di acquisto erano scesi rispetto a luglio dello 0,1% ed abbassavano la media generale, ora sono aumentati dello 0,2% su base congiuntale, con un incremento tendenziale addirittura dell’ 1,8%, alzando la media generale.
Tra tutti i rialzi, preoccupa, in particolare quello della voce alimentari. Nonostante ci sia stato un crollo accertato della domanda, gli italiani mangiano il 10% in meno rispetto a quello che mangiavano nel 2006 (-1,8% nel 2007, -3,3% nel 2008, – 3,1% nel 2009, – 0,8% nel primo trimestre 2010 e – 1,5% nel secondo trimestre 2010), i prezzi invece di crollare del 20% come la legge delle domanda e dell’offerta vorrebbero, sono aumentati dello 0,2% in un solo mese.
Preoccupante anche il volo dell’acqua potabile, + 8,9% su base annua (+0,4% in un solo mese), un rialzo assolutamente ingiustificato, che determina un rincaro per le famiglie italiane pari a 24 euro in più rispetto allo scorso anno. Evidentemente i comuni si stanno rifacendo sulle famiglie per i tagli agli enti locali fatti dal Governo