Istat: cala la spesa per gli alimentari -2,6%, bruttissimo segno
Carrelli della spesa più vuoti per gli italiani. Secondo gli ultimi
dati Istat le vendite al dettaglio nel mese di luglio hanno registrato
un calo del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2008 e dello 0,4%
rispetto a giugno. Si tratta del sesto calo tendenziale consecutivo, il
maggiore da marzo 2009, ed è la sintesi di una diminuzione del 2,1%
delle vendite di prodotti alimentari e del 2,8% di quelle di beni non
alimentari.
media degli ultimi tre mesi (maggio-luglio): -0,4% rispetto ai tre mesi
precedenti. Stessa cosa per i primi sette mesi dell’anno: il valore del
totale delle vendite è diminuito del 2,1% rispetto allo stesso periodo
del 2008 (-1,7% per gli alimentari, -2,3% per i non alimentari).
Ad
avere la meglio sono stati i grandi centri commerciali, dove il calo
tendenziale delle vendite è il risultato piuttosto contenuto (-0,8%).
Una diminuzione molto più ampia, invece, ha riguardato le imprese che
operano su piccole superfici (-3,7%).
Nella grande distribuzione
le vendite hanno registrato variazioni negative sia per i prodotti
alimentari che per quelli non alimentari, calati rispettivamente
dell’1,2% e dello 0,6%. Vendite negative anche nelle imprese che
operano su piccole superfici, dove i prodotti alimentari hanno segnato
un calo del 3,6% e quelli non alimentari del 3,7%.
A luglio 2009
tutte le tipologie della grande distribuzione hanno segnato variazioni
negative su base annua, con l’unica eccezione degli esercizi
specializzati (+1,9%). Hanno sofferto di più gli ipermercati, le cui
vendite sono diminuite del 2,1%, e i discount di alimentari, che hanno
perso l’1,3%.
Cali molto pesanti, in particolare, per le vendite
delle microimprese (fino a 5 addetti), che sono diminuite del 4,3% su
base annua. Le imprese da 6 a 49 addetti hanno registrato un calo delle
vendite del 3,1%, mentre è andata meglio a quelle con piu’ di 50
addetti, per le quali il calo e’ stato solo dello 0,7%.
Tra i
prodotti non alimentari, a luglio 2009, tutte le tipologie di beni
hanno segnato variazioni negative su base annua. Sono diminuite, in
particolare, le vendite dei prodotti farmaceutici (-4,4%), e quelle di
calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4%). Si sono difese meglio
le vendite dei beni del gruppo foto-ottica e pellicole (-0,5%).
A
luglio le imprese al dettaglio, informa infine l’Istituto di
statistica, hanno dichiarato un numero medio di giorni di apertura pari
a 27,2 (+0,1 giorni medi rispetto a un anno fa). Gli esercizi della
grande distribuzione sono rimasti aperti, in media, 28,3 giorni, mentre
le imprese che operano su piccole superfici per 26,5 giorni (per
entrambe le tipologie +0,1 giorni medi rispetto a luglio 2008).