“Finalmente, ora che è l’Istat a rilevare l’andamento sulla fiducia dei consumatori, iniziano a giungere dei dati più realistici che si riferiscono al nostro Paese, anche se siamo ancora in presenza di dichiarazioni mistificatorie da parte degli esponenti della maggioranza Governo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef.
Il crollo della fiducia rilevato oggi, infatti, purtroppo appare in linea con l’andamento dei principali parametri economici: dalla contrazione dei consumi (complessivamente del -6% negli ultimi 3 anni, del -12% a Natale e, secondo le prime stime a consuntivo, del -9 / -11% per le vendite a saldo), al crollo del potere di acquisto delle famiglie del -9,6% dal 2007 ad oggi, dalla crescita di cassa integrazione (oltre 1,2 miliardi di ore) e dell’inoccupazione (11%) alle striminzite prospettive sul Pil 2011 e 2012 (dallo 0,9 all’1%).
Dopo la presa di coscienza di questa drammatica situazione da parte dell’Istat, ora ci auguriamo che, come richiedono a gran voce i cittadini, il Governo si decida ad intervenire concretamente. È ora di mettere da parte i vergognosi ed intollerabili “diversivi” che distraggono il Governo dalle responsabilità nei confronti del Paese, offendendo gravemente l’intelligenza dei cittadini. Anche perché, come rileva l’Istat, le previsioni di tariffe e prezzi sono in aumento, confermando le nostre previsioni di una stangata di 1.016 Euro nel 2011. Anzi, questa cifra dovrebbe essere ulteriormente aggravata alla luce di tre questioni: un aumento superiore a quello previsto per le tariffe autostradali, per i carburanti e viste le ultime decisioni in tema di addizionali (tasse) territoriali. Queste tre voci potrebbero comportare un ulteriore aggravio per le famiglie, rispettivamente, di +68 Euro per i carburanti, +25 Euro per le autostrade e +55 euro per le addizionali locali. Pari a un totale di +148 Euro, che, aggiunti ai 1.016 precedentemente calcolati, fanno salire la stangata a quota 1.164 Euro per il 2011.
Per il Paese non si possono rimandare oltre interventi immediati relativamente a questi aumenti e misure urgenti per rimettere in moto l’economia, a partire da due questioni che riteniamo indispensabili: rilancio della domanda di mercato, attraverso una detassazione per il reddito fisso e ripresa degli investimenti nei settori tecnologici. Le risorse per tali operazioni, oltre che attraverso una decisa lotta all’evasione fiscale, sono da ricercare attraverso una tassazione di rendite e grandi patrimoni e una tassa solidaristica sugli alti redditi.