Italia bocciata sull’ambiente: terz’ultima al mondo
Italia terz’ultima in politiche per combattere i cambiamenti climatici:
peggio solo Canada e Arabia Saudita. Il Brasile ha invece fatto meglio
di tutti conquistando il 4/o posto grazie alla lotta alla
deforestazione. Quarto posto che sarebbe il primo perché il podio dei
primi tre per le performance 2010 per salvare il clima è rimasto vuoto.
Nessun Paese è riuscito insomma a raggiungere obiettivi tali da
meritarsi una medaglia. Questa la fotografia scattata dall’Indice sul
clima 2010 del Germanwatch, presentato al vertice Onu di Copenaghen e
condotta annualmente dall’associazione tedesca in collaborazione con la
rete delle associazioni ambientaliste. Il primo Paese in classifica,
4/o posto con 68 punti, è dunque il Brasile premiato per gli sforzi
contro la deforestazione. L’Italia è stabile al 44/o posto, ma per il
nostro Paese è «semaforo rosso» sulle politiche nazionali giudicate
inesistenti. Secondo il rapporto, la Cina è 52/a e la performance è
data in calo a causa del trend delle emissioni. Pechino, infatti,
conquista il primato di Co2 – calcolato rispetto al settore energetico
– con il 20,96% di anidride carbonica rispetto alle emissioni globali,
seguono gli Usa (in classifica generale al 53/o posto) con il 19,92% di
emissioni rispetto a quelle globali sempre calcolate nel settore
energetico. Svezia, Regno Unito e Germania sono in testa dopo il
Brasile. In particolare, il rapporto 2010 oltre a mettere in evidenza
gli sforzi compiuti dal governo Lula, per ridurre la deforestazione,
premia la legge nazionale sulle politiche climatiche approvata dal
Regno Unito per tagliare le emissioni nei prossimi anni. Agli ultimi
posti Kazakistan, Canada e Arabia Saudita.