Italia perde a Strasburgo causa con 4 pensionati Banco di Napoli dovrà risarcire 70mila euro a testa
Due pensionati del Banco di Napoli e gli eredi di altri due hanno vinto la causa intentata a a Strasburgo contro lo Stato italiano che ora dovrà risarcirli di 70 mila euro La Corte europea dei diritti dell’uomo, nella sua sentenza emessa oggi, ha stabilito che le autorità italiane hanno violato il diritto ad un equo processo nei confronti di Bachisio Zizi, Alessandro Dessi, Antonio Arras e Celestina Dede (questi ultimi due nel frattempo deceduti), emanando delle leggi che sono andate ad agire retroattivamente sul calcolo della loro pensione mentre i quattro avevano un processo pendente sulla questione. La Corte ha sottolineato che uno Stato non può interferire attraverso l’emanazione di una legge che sfavorisce una delle parti in causa in un processo, anche quando non sia lo Stato stesso a essere coinvolto nel procedimento. Questo è tuttavia quanto è avvenuto con l’emanazione della legge 243/04 con cui si prevedeva che gli incrementi delle pensioni pagate ai dipendenti che avevano cessato di lavorare per il Banco di Napoli all’inizio degli anni ’90 non fossero più calcolate con il metodo della perequazione aziendale ma secondo quella legale.
Una vittoria storica Sono Attilio Calvanese uno dei segretari Nazionali di una Associazione di Pensionati del Banco di Napoli ( La Concentrazione Nazionale Combattenti Banco di Napoli) che ha promosso coadiuvato dal Prof Avv. Giuseppe Ferraro docente di Diritto del Lavoro presso l’Università fwederico II il ricorso a Strasburgo contro una Legge iniqua e vessatoria (pomotore l’ex Ministro Treu) che per evitare il pagamento di arretrati pensionistici ai pensionati ex Banco di Napoli prevedeva ( comma 55 Legge 243/04 di interpretare retroattivamente a sfavore degli ex pensionati del Banco di Napoli , già pensionati al 31.12.1990 un legge del 1992 che slavaguardava i diritti acquisiti di chi al 31.12.1990 era già in pensione nel regime esclusino previdneziale del Banco di Napoli ( ex Istituto di Diritto Pubblico). La legge fu fatta approvare per favorire specificatamente l’allora Sanpaolo che da poco aveva assorbito il Banco di Napoli e per evitare il pagamnento di quanto dovuto come arretrati ( dopo decine di sentenze in tutti i gradi di giudizio favorevoli ai pensionati Banco di Napoli)inerente la perequazione aziendale da calcolare sino al luglio del 1996 con l’aggancio al pari grado in servizio degli aumenti perequativi. Ebbene i pesnionati del Banco di Napoli in pensione al 31.12.1990 ceh avevavo in esere un giudizio favorevole in 1° e 2° grado si videro annullare il tutto dalla Cassazione che richiamandosi al comma 55 della legge 243/o4 annullava lew innumerevoli sentenze favorevoli con l’aggravante che in molti hanno dovuto restituire quanto sancito dalle sentenze di quantificazione di 1° e 2° grando a favore dell’istituto SanPaolo prima e di INtesa SanPaolo dopo. Giustizia è fatta ! E’ vero che esiste il famoso giudice di Berlino per i più deboli. Una vittoria storica contro la protervia di uno Stato che si mette al servisio di una Banca contro i pensionati ex lavoratori del Banco di Napoli che avevavo il sacrosanto diritto di rivendicare quanto dovuto e negato in ricorsi e controrisorsi sempre persi dalla Banca sino a quando , dal cilindro non è uscito il coniglio del comma 55 della legge 243/04 per favorire nei giudizi uno dei due contendenti e cioè La Banca.
E’ NECESSARIO AGIRE CONTRO GLI ABUSI DI QUALSIASI NATURA