ITALIANI SCHIAVI DEL MACIGNO FISCALE – RECORD NEGATIVI IN UE PER IL NOSTRO PAESE
Il macigno fiscale che grava su cittadini e imprese mostra oggi nuovi traguardi negativi da record. La classifica, resa nota in queste ore, è stata stilata da Impresalavoro, il centro studi fondato dall’imprenditore Massimo Blasoni, divenuto ormai uno dei principali indicatori delle condizioni in cui versa il nostro Paese. Gli esperti hanno realizzato le classifiche attingendo dati da banche dati ufficiali, come quelle di Eurostat e Doing business (Banca mondiale).
Balza subito agli occhi il primo dato complessivo: nel cosiddetto Indice della libertà fiscale 2016 l’Italia risulta essere all’ultimo posto nella classifica finale dei 29 paesi analizzati nella loro libertà impositiva. Nell’area Euro la più libera è la Svizzera, incoronata regina della libertà fiscale.
Tra i più significativi indicatori di questa classifica spicca il Total Tax Rate sulle imprese, vale a dire la quota di profitti che una media azienda paga ogni anno allo stato sotto forma di tasse e contributi sociali. In Italia, che anche in questa categoria arriva ultima, il Total Tax Rate sulle imprese è un macigno che grava su ben il 64,8%. . La Croazia, a pari merito con il Lussemburgo, sono i due stati che impattano di meno nei conti delle azienda: 20%. «E poi ci si domanda – commenta il presidente di NOICONSUMATORI.IT Angelo Pisani – perché le aziende demoralizzano all’estero tagliando i posti di lavoro in Italia. E’ evidente che una pressione fiscale così asfissiante non può che frenare la crescita e l’economia di un Paese, che solo grazie agli alti livelli produttivi e di elevate capacità dei suoi imprenditori e lavoratori riesce ancora a “reggere” nel contesto europeo».
Al peso delle tasse si aggiungono i costi per pagare le tasse, vale a dire ore perdute nei meandri della burocrazia ed altri adempimenti che costringono a dislocare il personale su queste mansioni fiscali. Ed ecco subito un’altra maglia nera per l’Italia: il nostro paese – dettagliato gli esperti di Impresalavoro – fa pagare il prezzo più elevato in procedure burocratiche per essere in regola con il fisco. Una sorta di tassa sulle tasse. Che si aggira sui 7.559 euro all’anno.
Infine la pressione fiscale sulle famiglie: l’Italia è nelle ultime posizioni con un’incidenza del 28,28%. Peggio però fanno l’Austria, la Grecia la Germania, la Danimarca e il Belgio.