Kit trucco bimbe ricco di arsenico e piombo: prodotti sequestrati. Responsabili rischiano il carcere per danni alla salute
Il ministero della Salute ha ordinato il ritiro dal commercio, su
tutto il territorio nazionale, di una serie di prodotti cosmetici (in
particolare per bambine) in cui sono stati trovate sostanze
potenzialmente nocive (anche arsenico). I prodotti in questione sono di
una multinazionale americana, la Markwins, e sono stati preparati in
Cina. Uno dei dirigenti è indagato insieme a un’altra decina di
responsabili delle ditte distributrici.
Il provvedimento, secondo
quanto si apprende, fa seguito ai risultati di un’inchiesta della
procura di Torino e dei carabinieri del Nas. L’inchiesta è condotta dal
procuratore Raffaele Guariniello. Gli indagati rischiano fino a cinque
anni in caso di commercio di cosmetici che “nelle normali o
ragionevolmente prevedibili condizioni d’uso possono essere dannosi per
la salute”. Gli accertamenti riguardano soprattutto fard, ombretti,
ciprie e rossetti destinati soprattutto alle bambine: merce preparata a
Shenzen, nella provincia cinese di Guangdong, e in libera vendita, a
prezzi molto contenuti, in profumerie e supermercati di tutta Italia.
Le
prime analisi sui campioni prelevati dai Nas hanno portato alla
scoperta di metalli pesanti come cromo e nichel. Gli specialisti
dell’Arpa (l’agenzia per l’ambiente della Regione Piemonte) avrebbero
anche rilevato, su kit di trucchi per le bimbe, piombo e arsenico. In
altri controlli dell’Istituto superiore di sanità risultano, in alcuni
campioni, tracce di contaminazione microbiologica. Al Palazzo di
Giustizia di Torino, dove si è tenuta una riunione fra inquirenti e
carabinieri del Nas, vogliono scongiurare il rischio che questi
cosmetici provochino, in chi li usa, irritazioni alla pelle o
dermatiti: per questo, nei giorni scorsi, Guariniello si è tenuto in
stretto contatto con il viceministro Ferruccio Fazio e i suoi
collaboratori, che hanno preso subito una serie di iniziative.
I
rappresentanti dell’azienda che ha sede a Wiesbaden in Germania, hanno
fatto avere al ministero gli esiti delle loro analisi sui prodotti, che
sembra differiscano da quelli disposti a Torino; il ritiro, comunque, è
stato disposto ugualmente. Dalle indagini sarebbero emerse irregolarità
anche nella notifica dei prodotti al Ministero della salute.