L’11 ottobre la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down
preziosa: è stato messo alla prova ed è entrato concretamente nel mondo
del lavoro. Cosa c’è di strano? Mario è affetto da la sindrome di Down ed
è il protagonista – insieme a Carla Signoris – dello spot e della
creatività della Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down,
organizzata dal CoorDown Onlus e in programma l’11 ottobre in tutta
Italia.
Come Mario, purtroppo, ancora in pochi. Circa il 10% – da una
recente indagine condotta dal CoorDown su un campione di 1167 persone
maggiorenni con sindrome di Down – lavora con un regolare contratto di
lavoro. E un altro 8% si sta affacciando al mondo del lavoro attraverso
tirocini formativi, tirocini finalizzati all’assunzione, borse lavoro.
Per
far sì che anche queste esperienze si traducano in concrete opportunità
di impiego occorrono interventi tecnici e politici utili ad attivare
una rete di servizi nei territori che possa coordinare l’intero
processo. Una rete di orientamento e formazione per creare reali
opportunità. La campagna di sensibilizzazione è anche un invito alle
aziende del settore pubblico e privato, affinché possano vedere nelle
persone con sindrome di Down una risorsa in ambito lavorativo.
Per
questo importante obiettivo i volontari del Coordinamento Down saranno
presenti questa domenica in oltre duecento piazze italiane con i loro
stand: un “messaggio” di cioccolato in cambio di un contributo per
sostenere i progetti (tra cui i servizi di consulenza per le famiglie,
i servizi di supporto all’integrazione scolastica e all’inserimento
lavorativo e i corsi di educazione all’autonomia) delle 80 associazioni
che fanno capo al CoorDown.
Lo slogan della Giornata Nazionale +1 vale uno richiama il
cromosoma in più che determina sindrome di Down ed è un invito al
rispetto e alla conoscenza della diversità, per scoprire e riconoscere
il valore di ognuno in quanto persona. Le persone con sindrome di Down
sono in grado di avere una propria identità e degli affetti, di
praticare lo sport anche in forma agonistica, di portare avanti con
soddisfazione lo studio e il lavoro. Meritano di essere messe alla
prova e di avere le stesse opportunità di chiunque altro.