La A3 è un’autentica “via crucis
A pochi giorni dal grande esodo, anche il Vaticano punta il dito contro l’autostrada Salerno- Reggio Calabria, descritta come un interminabile cantiere. “Protesto come utente e cittadino: l’A3 è stata un’esperienza al limite del sopportabile. – ha detto il cardinale Martino, presidente del Pontificio Consiglio che si occupa di mobilità umana – E’ una via crucis, la gente del Sud deve ribellarsi e i politici intervengano”.
Deviazioni continue, interruzioni, code interminabili sotto il sole cocente e impossibilità di programamre una sosta o un ristoro. La Salerno-Reggio Calabria si presenta così agli occhi del Cardinale che accusa politici e cittadini. “Dove sono i politici? – si chiede il religioso, salernitano di nascita, in un’intervista sul Corriere – E noi meridionali, possibile che non riusciamo ad esigere un minimo di rispetto da chi ci governa?”.
In Vaticano il cardinale si occupa della “mobilità umana” e di strade e e autostrade se ne intende. “In quell’autostrada è impossibile il rispetto di nessuna norma di umanizzazione. – spiega – Tutti sono nella stessa situazione di sofferenza che accentua la reciproca aggressività”. Come migliaia di turisti in viaggio sulla A3, lungo i 200 Km che ha percorso il responsabile del Vaticano ne ha viste di tutti i colori. “Le interruzioni si susseguono una dopo l’altra e si alternano a deviazioni per strade piccole e scomode, che costringono a salire sul monte o a scendere a valle”, ha aggiunto. A preoccupare il cardinale sono soprattutto le condizioni di sicurezza e la mancanza totale di soste per emergenze o ristori.
I disagi sono dovuti ai lavori di ampliamento delle corsie iniziati nel 1997 e la situazione è molto critica soprattutto in estate in concomitanza del grande esodo vacanziero. “Non so neanche cosa stanno facendo, ma avendo mantenuto una casa a Salerno mi sono trovato negli anni a ripetere tante volte quella terribile esperienza e per me e per tutti gli utenti di quell’arteria è come se l’opera non fosse mai stata terminata, da quando fu decisa nel 1961. – ha precisato il cardinale Martino – Quanto devono durare ancora i cantieri inaugurati dieci anni addietro?”.
Il responsabile del Vaticano poi punta il dito contro i politici e i cittadini. “Me la prendo con i politici e poi con le stesse popolazioni meridionali. – dice- E’ mai possibile che non si riesca a ultimare quell’opera? Non è evidente che ogni cantiere nasconde un losco affare? Che c’è l’interesse di tanti a mandare in lungo l’impresa?”. Ma cosa può fare la gente? Chiara la presa di posizione del cardinale, che invita il Sud a ribellarsi. “Un popolo ha i governanti che merita – spiega – Li incalzi questi politici, pretenda il rispetto degli impegni, si scrolli di dosso la rassegnazione”.