"La Brambilla paga i traduttori come sottoproletari indonesiani"
ROMA – Non ci stanno più ad essere trattati come
sottoproletari indonesiani, i traduttori professionisti che hanno a
che fare con la titolare del ministero per il Turismo, Maria
Vittoria Brambilla. Con una lettera che porta le firme di ben 1160
persone, denunciano il trattamento assolutamente inadeguato che il
dicastero, occupato dalla ex imprenditrice delle Trafilerie
Brambilla, riserva loro. “Siamo un gruppo di traduttori e
interpreti professionisti – si legge nella loro lettera – e
apprendiamo dal portale internazionale delle traduzioni un annuncio
così concepito: ‘Gentili Traduttori, stiamo ricercando nuovi
collaboratori da inserire in un progetto di traduzione del
ministero del turismo. L’ente ci sta inviando e ci invierà per
tutto il 2010 materiale del sito www.italia.it da tradurre in
inglese, francese, tedesco e spagnolo. La “cartella” dettata dal
ministero è di 2600 caratteri (??) e il prezzo è di 9 euro lordi
con pagamento a 90 giorni ‘”
Nove euro a cartella. Il messaggio dei 1160
traduttori prosegue: “L’annuncio risulta inserito dall’agenzia
[OMISSIS]. Gradiremmo sapere, in quanto membri di una categoria di
liberi professionisti, se quanto indicato nell’annuncio, in merito
a tariffe e condizioni di pagamento. corrisponde a verità. Un
traduttore professionista che faccia bene il suo mestiere –
prosegue la lettera – traduce fino a un massimo di 10-12 cartelle
da 1500 caratteri al giorno, equivalenti a circa 6-7 cartelle da
2600 caratteri. Quella proposta corrisponde, quindi, a una tariffa
massima di 54-63 euro lordi al giorno, pari in media a 25-30 euro,
al netto di contributi previdenziali e imposte. In altre parole, 9
euro lordi a cartella da 2600 caratteri corrispondono, a parità di
potere d’acquisto, alla paga giornaliera di un operaio in uno
sforzo e alla qualità richiesta dovrebbe essere di gran lunga più
elevata”.
Gli strafalcioni su “Italia.it”. “Il compenso proposto è,
per farla breve, assolutamente inaccettabile e mortificante per la
nostra già bistrattata professione. Se le tariffe che offre il
Ministero ai suoi traduttori sono queste, non meraviglia che il
sito www.italia.it
sia pieno di strafalcioni grossolani e imbarazzanti, che danno una
pessima immagine del nostro Paese nel mondo. Ci chiediamo se
l’immagine dell’Italia all’estero e la valorizzazione delle sue
risorse umane non valgano forse un investimento più allineato con
il tipo di servizio richiesto e il suo campo di applicazione.
Corporazione traduttori agenzie contro quelli che non pagano Io sollevo un altro problema. Le aziende che non ci pagano. Uniamoci e vediamo di denunciarli. Voglio riprendere il discorso della piaga dilagante delle aziende, non in fallimento, ma semplicemente disoneste, che si prendono i servizi delle agenzie di traduzione per poi non pagarne le fatture. Proprio oggi mi sono impegnata nell’invio di due ingiunzioni pagamento a due società milanesi, settore comunicazione, produzione siti Internet, edizione libri… Vorrei veramente fare qualcosa di concreto per perseguire sempre più questo genere di aziende che si attendono ad una “politica” pagamenti veramente disonesta. Prima di tutto vi comunico che al link seguente http://ec.europa.eu/justice_home/judicialatlascivil/html/epo_form1_it.jsp?countrySession=5&txtPageBack=epo_filling_it_it.htm è possibile scaricare il modulo europeo; una volta inseriti i dati, si genera direttamente un pdf che deve essere inviato all’organo giurisdizionale competente. Quindi bisogna attendere e come si dice spesso la giustizia è lenta, ma inesorabile. Il mio intento è di creare un polo associativo composto agenzie di traduzioni – traduttori freelance per “denunciare” queste aziende e non cadere più nella loro trappola. E’ necessario fare corporazione e dire no a questi personaggi. Scambiarsi le informazioni, i nominativi per segregare per sempre le persone che fanno dell’impagato il loro modello abituale. Che si beffano della legge e delle persone che lavorano, che producono, che si attengono ai loro impegni. Io ne conosco un po’ – vorrei poter mettere in guardia altri professionisti del settore di non farsi ingannare, di non ricercare del fatturato che non di concretizzerà mai. Idealmente, se queste aziende non avranno nessuno che lavora per loro forse la smetteranno di rubare. Questo è veramente il mio intento, la mia missione dei prossimi mesi. Creare una blacklist come ne esistono già – so ad esempio che i traduttori hanno messo in piedi una cosa del genere per le agenzie di traduzioni che non li pagano. Ecco io vorrei farlo per le aziende che non pagano indistintamente agenzie e traduttori. Chi leggesse questo messaggio e lo ritenesse valido, mi contatti pure alla email seguente: [email protected] – potremmo sviluppare insieme un’idea utile alla nostra filiera.
Ho creato la petizione : necessito di aderenti http://www.petizioni.info/modules.php?name=News&file=article&sid=144&mode=&order=0&thold=0 ecco il lin per aderire all’iniziativa contro gli insolutio nel mondo della traduzione.