La Camera approva il federalismo municipale
Il decreto sul federalismo municipale passa blindato il voto alla Camera.
Entrata in vigore diversificata per alcune misure: l’Imu nel 2014, la cedolare
fin dal 2011.
Da quest’anno, dunque, al di fuori dall’attività d’impresa
o di lavoro autonomo chi dà in affitto immobili a uso abitativo può optare di
tassare i canoni con un’imposta del 21% – 19% per i contratti a canone
concordato per immobili siti nei Comuni con carenze di disponibilità abitative o
ad alta tensione abitativa – sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali comunale
e regionale, delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione.
Assoggettabili alla sostitutiva anche i canoni sui contratti di locazione di
durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno, per i quali non c’è
l’obbligo di registrazione.
Per la durata dell’affitto con cedolare
secca è sospesa da parte del locatore la possibilità di chiedere qualsiasi
aggiornamento, compresa la variazione Istat.
Intanto, dall’Anci
l’allarme: “Circa un milione di famiglie che ora vivono in affitto a canone
concordato – afferma Claudio Fantoni, presidente della consulta casa Anci –
rischiano di vedersi aumentato l’affitto, perché la cedolare di fatto fa perdere
la convenienza del concordato”, con la conseguenza che sarà più conveniente per
i proprietari il passaggio a un canone libero da vincoli.
Prossima tappa
del federalismo fiscale il decreto legislativo sul fisco regionale e
provinciale, con lo scoglio dei costi standard della sanità. È la questione più
spinosa, lo sa bene il ministro Calderoli che per questo chiede una proroga di 4
mesi per la delega, che così scadrebbe non più il 21 maggio ma il 21 settembre
2011.