La Cei accusa: “Famiglia tradita mancano sostegni culturali e fiscali”
La famiglia “per molti versi si ritrova tradita” dalla mancanza di adeguati sostegni culturali, sociali, fiscali ed economici”: è la denuncia della Conferenza episcopale italiana, che oggi pubblica gli ‘Orientamenti pastorali’ per il prossimo decennio. “Una famiglia spesso lasciata sola, alle prese con la difficoltà di conciliare i propri tempi con quelli dell’impegno lavorativo, disincentivata alla procreazione da un sistema fiscale che non la sostiene; una famiglia destabilizzata dal “diffondersi di stili di vita che rifuggono dalla creazione di legami affettivi stabili come dai tentativi che la vorrebbero equiparare a forme di convivenza tra persone dello stesso sesso”.
La famiglia, si legge nel documento, è “a un tempo, è forte e fragile”, e la sua debolezza “non deriva solo da motivi interni alla vita della coppia e al rapporto tra genitori e figli”. Secondo
Per
alla trasmissione della vita”. Tuttavia, “educare in famiglia è oggi un’arte davvero difficile”: molti genitori, secondo i vescovi, “soffrono, infatti, un senso di solitudine, di inadeguatezza e, addirittura, d’impotenza”. Un “isolamento”, questo, che è “anzitutto sociale, perché la società privilegia gli individui e non considera la famiglia come sua cellula fondamentale”.
“Padri e madri – si legge ancora negli ‘Orientamenti pastorali’ – faticano a proporre con passione ragioni profonde per vivere e, soprattutto, a dire dei ‘no’ con l’autorevolezza necessaria”. Il legame con i figli “rischia di oscillare tra la scarsa cura e atteggiamenti possessivi che tendono a soffocarne la creatività e a perpetuarne la dipendenza”. E secondo i vescovi, “occorre ritrovare la virtù della fortezza nell’assumere e sostenere decisioni fondamentali, pur nella consapevolezza che altri soggetti dispongono di mezzi potenti, in grado di esercitare un’influenza penetrante”.
Il richiamo della Cei è che “la famiglia va dunque amata, sostenuta e resa ‘protagonista attiva’ dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunità”. “Sostenere adeguatamente la famiglia – conclude -, con scelte politiche ed economiche appropriate, attente in particolare ai nuclei numerosi, diventa un servizio all’intera collettività”.