La Class action è legge: ma i cittadini non sono stati ascoltati
Via libera a un testo annacquato
Via libera dal Senato al disegno di legge sulla Class action, l’azione risarcitoria collettiva,dopo continui rinvii e soprattutto ridimensionamenti, che hanno peggiorato in modo sostanziale il modello già proposto nel 2007 e che ne hanno prorogato per decreto legge 1 luglio 2009 n.78 l’entrata in vigore al gennaio 2010.
Scordiamoci il passato
La legge consente ai cittadini di promuovere cause collettive per ottenere il risarcimento di danni, ma soltanto i danni futuri alla pubblicazione della legge: questo vuol dire che ne sono esclusi tutti i cittadini che hanno avuto bollette Telecom gonfiate, le vittime dei crac Cirio e Parmalat (oltre 4.000 quelli che si sono rivolti ad Altroconsumo), chi non ha potuto esercitare gratuitamente la surroga del mutuo… anche in presenza di condanne dell’Antitrust.
Golia vince su Davide
Per ben due volte il disegno di legge è stato rinviato dal Governo Berlusconi, sino ad annacquarsi nella versione votata al Senato, che comunque ancora una volta rimanda tutto al 2010.
Ora la legge prevede addirittura il danno punitivo al contrario: se l’azione collettiva viene dichiarata non ammissibile, è chi la ha proposta a dover pagare le spese di pubblicazione di questa notizia. Il piccolo Davide prima di attaccare Golia dovrà pensarci due volte.