La Corte dell’Aja: la Germania non deve risarcire le vittime italiane dei nazisti
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha accolto il ricorso
della Germania contro l’Italia per ottenere il blocco delle indennità
alle vittime dei crimini nazisti. Secondo la sentenza l’Italia «ha
mancato di riconoscere l’immunità riconosciuta dal diritto
internazionale» a Berlino per i reati commessi dal Terzo Reich. La
lettura della sentenza è durata 80 minuti. La Corte ha accolto tutti i
punti di ricorso presentati dalla Germania che accusava l’Italia e il
suo sistema giudiziario di «venire meno ai suoi obblighi di rispetto nei
confronti dell’immunità di uno stato sovrano come la Germania in virtù
del diritto internazionale». La Corte dell’Aja ha poi concordato con la
richiesta di Berlino di «ordinare all’Italia di prendere tutte le misure
necessarie» affinché le decisioni della giustizia italiana che
contravvengono alla sua immunità siano prive d’effetto e che i suoi
tribunali non pronunzino più sentenze su simili casi».
CASSAZIONE – La sentenza arriva dopo che nel 2008 per la prima volta la Corte di Cassazione aveva condannato lo Stato tedesco a
risarcire i familiari delle vittime delle stragi compiute durante
l’occupazione tedesca. La Cassazione aveva infatti respinto infatti il
ricorso presentato dalla Germania contro la sentenza della Corte
d’appello militare di Roma che aveva condannato Berlino a pagare i danni
alle parti civili nei processi per l’eccidio nazista compiuto il 29
giugno 1944 in provincia di Arezzo a Civitella, Cornia e San Pancrazio,
in cui vennero trucidate 203 persone, tutte civili e in gran parte donne
e bambini. La sentenza della Cassazione a suo tempo era stata
considerata un precedente storico sancendo per la prima volta il diritto
per le vittime delle stragi naziste ad essere risarcite nell’ambito di
un procedimento penale. Prima di allora c’erano state solo delle
sentenze nelle cause civili per risarcimento danni chiesto dai
cosiddetti «schiavi di Hitler». Nessun altro Paese al mondo aveva mai
intentato cause di risarcimento nei confronti della Germania in
ottemperanza alla clausola dell’immunità giurisdizionale. Il contenzioso
tra Roma e Berlino ha portato all’iscrizione di un’ipoteca giudiziaria
su Villa Vigoni, centro culturale italo-tedesco in provincia di Como.