La crisi morde, ma il Parlamento ‘si trastulla’ con cannabis free
Mentre famiglie e imprese si dibattono ancora nelle spire di una crisi economica iniziata quasi dieci anni fa, invece di votare provvedimenti salvavita per le fasce più deboli della popolazione date da tutti gli indicatori in rapidissimo incremento, da fine luglio la Camera dovrà occuparsi della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis. Un tema che, già solo per i suoi contenuti, fa letteralmente a pugni con ben altre urgenze del Paese. Ma tant’è: la questione è stata calendarizzata a partire dal 25 luglio, quando nell’aula di Montecitorio prenderà il via la discussione generale, seguita poi dal voto nei giorni successivi.
E che non si tratti solo di una pur discutibile questione di carattere ideologico lo dimostrano alcuni aspetti della proposta sulle entrate fiscali connesse alla sua eventuale approvazione. La legalizzazione della cannabis in Italia, si legge infatti nel documento sottoscritto dai promotori, «genererebbe un gettito fiscale assolutamente consistente considerando che, con una regolamentazione analoga a quella dei tabacchi – come quella prevista dalla presente proposta di legge – circa i tre quarti del prezzo di vendita dei prodotti sarebbero costituiti da componenti di natura fiscale». E più avanti, forse con l’intento di attenuare la portata del precedente ragionamento: «Parte di queste risorse potrebbero essere destinate a interventi di natura preventiva e riabilitativa rivolti ai consumatori di droghe e tossicodipendenti, ma la parte più consistente potrebbe finanziare altri capitoli del bilancio pubblico».
Ma davvero qualcuno può ipotizzare di rimpinguare le casse dello Stato con la diffusione libera di sostanze che già attualmente, in tempi di proibizionismo, sono causa di dolore e di lutti per migliaia e migliaia di famiglie italiane, i cui ragazzi finiscono travolti dalle dipendenze per colmare il vuoto esistenziale di una società che ha smarrito bussola e valori?
E poi, chi sono davvero questi ragazzi? Stiamo parlando dei più fortunati, che acquisiscono già dalla nascita il privilegio di avere a disposizione gli strumenti culturali e l’agiatezza materiale per comprendere, distinguere, scegliere? Oppure quando parliamo di giovani, di figli, ci riferiamo anche alla stragrande maggioranza di ragazzi delle sterminate periferie urbane, cui è negato fin dalle origini l’esercizio dei più elementari diritti, compreso quello all’istruzione e alla speranza in un futuro migliore?
Il discorso diventa per certi versi analogo a quello che abbiamo dovuto fare per “Gomorra – La Serie”, cercando di fermarne le riprese a Scampia. Una produzione tv di altissima rilevanza tecnica ed artistica, ma capace di produrre effetti devastanti proprio su quella stessa moltitudine giovanile nata e cresciuta fra gli ‘ultimi’, tanto da ricevere inconsapevolmente, attraverso la spontanea emulazione per i ‘divi’ del film, l’ennesima mazzata morale su quella già fragile ansia di riscatto che in tanti abbiamo provato a coltivare, in questi anni, nei territori marginalizzati dallo Stato e dalle istituzioni locali.
Le droghe leggere, un po’ come Gomorra, possono essere un prodotto esplosivo, possibile da maneggiare se si hanno le spalle forti (agiatezza, cultura, strumenti per capire), ma altamente distruttivo per chi pensa che, tanto, dalla vita non avrà mai niente.
Diversa e di segno opposto è ovviamente la discussione – anch’essa in atto, sia pur marginalmente – sull’uso terapeutico di cannabis e derivati. Un argomento che evidentemente va lasciato ai ricercatori per un’attenta valutazione, ma che in ogni caso non può e non deve essere confuso con il progetto di liberalizzazione, nel maldestro tentativo di far passare una proposta contestabile da ogni punto di vista. Possiamo solo augurarci che almeno una parte dei nostri parlamentari mostrino una maggiore e più adeguata sensibilità, rispetto ai proponenti, per la crisi drammatica in cui si dibattono famiglie e imprese, contribuendo così a non caricare sulle spalle degli italiani un ulteriore, doloroso problema come quello delle droghe leggere free, frutto dei rigurgiti di vecchie ideologie, tuttora presenti in alcune frange parlamentari, ma del tutto estranei ai reali interessi degli italiani e del Paese.
avvocato Angelo Pisani
presidente di www.noiconsumatori.it
La crisi morde e il governo si trastulla? Ma.cosa diamine.vuol dire?per lei regolare un mercato da mld d euro in mano alle mafie vuol dire trastullarsi?bah…