La Curia: subito a Napoli un pool internazionale
«Grande interesse per i dati che saranno presentati e soddisfazione per
il fatto che siano studiosi napoletani a portare avanti queste
importanti ricerche». Non sono semplici frasi di circostanza quelle che
emergono dalla Curia di Napoli rispetto alle scoperte che oggi saranno
illustrate alla Federico II; negli ambienti di Donnaregina c’è
realmente molta attenzione rispetto al tema delle ricerche scientifiche
sul miracolo di San Gennaro. E da due anni il cardinale Sepe è al
lavoro sull’argomento. «Su San Gennaro c’è una falsa curiosità fatta di
pregiudizi, che vuole interpretarne la vita come folklore o mito, una
curiosità distorta; dall’altra parte, un interesse serio, scientifico
degli studiosi». Il cardinale lo spiegò ad aprile del 2008 illustrando
i due volumi monografici dedicati a San Gennaro («San Gennaro nel XVII
centenario del martirio») curati dal professor Gennaro Luongo (titolare
della cattedra di Agiografia alla Federico II e autore della voce
dedicata al santo patrono nel Dizionario di Storia ecclesiastica). «Da
oggi non si potrà parlare di San Gennaro senza citarli» spiegò Sepe,
preannunciando che dopo la ricerca storica era il tempo di portare
avanti con forza quella scientifica. E i lavori stanno procedendo. In
parallelo con gli studi della Federico II ci sono una serie di contatti
con studiosi della comunità scientifica internazionale. La volontà
della Curia sarebbe, infatti, quella di portare il caso del miracolo di
San Gennaro all’evidenza di ricercatori e scienziati di più nazioni. Ci
sarebbe la volontà di creare una sorta di staff internazionale cui
affidare il compito di tirare le fila delle diverse scoperte. E i dati
che emergono dalle ricerche della Federico II avrebbero, a questo
punto, un posto di assoluto rilievo nel «dossier San Gennaro». Le
scoperte del professor Geraci affermerebbero alcuni elementi messi in
dubbio in questi anni. Nell’ampolla c’è sangue e l’evento del mutamento
di stato ha bisogno di ulteriori elementi di valutazione perché è, al
momento, inspiegabile. Nel 1989 fu il cardinale Giordano a sollecitare
l’esame spettroscopico dell’ampolla; vent’anni dopo ci sono stati altri
studi. «Chissà che non si possano aggiornare queste indagini
scientifiche – auspicò il cardinale Sepe – verifiche per confutare
recenti pubblicazioni improntate al pregiudizio ed al folklore. Del
resto la storia si ripete citando le cronache dell’illuminista Charles
de Brosses in diversi hanno scritto scemenze su San Gennaro, facendo a
gara a chi la diceva più grossa».