La denuncia: «Stangata dai vigili e beffata in prefettura»
Si era fidata delle istituzioni ma il risultato è stato vedersi triplicare le multe per il transito nella Ztl di via Gabelli a Padova. E ora Gianna Mara Baù deve far fronte a una notifica di Equitalia che le ingiunge di pagare 963 euro contro le circa 300 iniziali di 4 multe appioppatele 5 anni fa.
«Nel 2007 – racconta Baù– accompagnavo mia madre, 85 anni e in carrozzina, alle medicazioni in Clinica dermatologica di via Battisti a Padova. Prendevo via Gabelli, percorrevo un altro tratto di strada e imboccavo via Battisti fino alla Clinica». Improvvisamente via Gabelli viene chiusa per rifacimento della pavimentazione e Gianna Baù, in mancanza di vie alternative altrettanto facilitanti, per raggiungere via Battisti si trova a fare il giro di Largo Europa e Riviera Ponti Romani. Ma incappa nella Ztl di via Gabelli. «Qui mi ferma un vigile, al quale spiego la situazione. Lui mi dice: lei passi, nell’eventualità che le arrivino multe venga da noi con la documentazione medica che le verrà tolto tutto» aggiunge la donna. A distanza di 2 anni, a casa Baù arriva una notifica con il pagamento raddoppiato di 4 multe. «Prendo tutta la documentazione e corro dal comandante dei vigili padovani Lucio Terrin. Mi dice che non me le può togliere perché i termini sono scaduti. Dovevo ricorrere all’arrivo delle raccomandate. Spiego che non le ho mai ricevute, niente da fare».
Irritata e demoralizzata, Gianna Baù va dal prefetto Lepri Gallerano, lui la rassicura e la delega al vice prefetto. Il quale a sua volta le dice che si risolverà tutto e le lascia il numero di cellulare. Sembra finita, invece nel 2011 arriva la cartella Equitalia con le multe triplicate. Gianna Baù torna arrabbiata nera in Prefettura. «Ma il vice prefetto dice di non conoscermi, così gli faccio vedere il suo numero di cellulare e non può negare». Fatalità la pratica medica non si trova. Allora l’aiutano a scrivere una lettera ai vigili dopo averla redarguita per «aver tirato per la giacca il Prefetto». Ma ancora una volta dal comando della Polizia locale la risposta è no per scadenza dei termini.
Gianna Baù ritorna in Prefettura e stavolta la pratica ricompare. Ma nemmeno con tutta la documentazione medica della madre le vengono cancellate le multe. «Sono indignata, disgustata di questo scaricabarile – conclude – Potevano dirmi subito che non potevano fare nulla e non prendermi in giro così, mi sarei rivolta al Giudice di Pace. Adesso attendo solo il pignoramento».