La manovra voce per voce
Taglio ai costi della politica, via libera alla delega fiscale, intervento sul regime fiscale delle imprese, stretta sugli impiegati pubblici, election day per ridurre le «spese della democrazia». Sono alcuni dei punti che compongono la manovra da 47 miliardi di euro approvata dal Consiglio dei ministri di giovedì. Ecco una panoramica dei contenuti del provvedimento, quali si ricavano dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, più alcune indiscrezioni attendibili.
ENTITA’ – La manovra ha un valore globale di 47 miliardi di euro, così suddivisi: 1,5 miliadi nel 2011, 5,5 nel 2012, 20 miliardi nel 2013 e nel 2014.
DELEGA ALLA RIFORMA FISCALE – Nessun aumento dell’Iva ma soltanto la «revisione graduale delle attuali aliquote, tenendo conto degli effetti inflazionistici prodotti da un aumento». È quanto prevede la bozza del ddl delega per la riforma del fisco. Tre aliquote Irpef, del 20%, 30% e 40%, che saranno finanziate, tra le altre voci, anche attraverso l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali. Per quanto riguarda le rendite, l’obiettivo di portarle a una tassazione del 20% (escludendo però i titoli di Stato). La riforma si disegnerà da qui ai prossimi tre anni.
RISPARMI – Riduzione del personale degli uffici Ice di almeno 200 unità (attualmente l’Istituto per il commercio estero impegna 1200 persone, 600 in Italia e 600 all’estero). Gli uffici Ice in Italia, attualmente 14, scenderanno a 2, uno a Roma e uno a Milano. Il finanziamento pubblico ai partiti sarà decurtato di un altro 10%, si istituirà l’election day, che prevede l’accorpamento delle elezioni nazionali e amministrative (esclusi invece i referendum, che per Costituzione devono essere autonomi). Per quanto riguarda gli «aerei blu», saranno riservati al capo dello Stato, al presidente della Camera, a quello del Senato, a quello del Consiglio e al presidente della Corte Costituzionale, mentre gli altri ministri ne potranno usufruire solo per viaggi istituzionali all’estero. Per quanto riguarda le auto blu, vanno usate e rottamate quelle che ci sono ora. In futuro ne avranno diritto i presidenti, ma non quello della Corte Costituzionale e comunque non si potranno usare quelle superiore a 1.600 di cilindrata, fatte salve le esigenze di sicurezza. Gli stipendi dei parlamentari saranno parificati a quelli europei.
FISCALITA’ DELLE IMPRESE – Sarà istituito un forfait fiscale al 5%, (per Tremonti «il più conveniente d’Europa»), che riguarda le imprese fatte dai giovani fino a 35 anni per cinque anni