La riforma di Bondi: i film vietati ai minori di 10 anni
Il finanziamento statale ai film nazionali sarà riservato, dal 2011, alle opere prime e seconde. Gli autori affermati, e i loro produttori, dovranno ricorrere ai finanziamenti privati. Un “giro di vite” è previsto anche ai finanziamenti alle istituzioni culturali e ai festival. Spunta un nuovo divieto, quello ai minori di dieci anni, che si va ad aggiungere a quelli ai minori di anni 14 1 18. È quanto prevede lo schema di disegno di legge messo a punto dal ministro dei Beni culturali e trasmesso alla presidenza del Consiglio. Un provvedimento annunciato dallo stesso Bondi il 21 luglio incontrando le imprese dell’Anica. In quell’occasione il ministro dei Beni culturali ha assicurato il proprio impegno a far rinnovare per il triennio 2011-2013 gli incentivi fiscali a favore delle imprese del settore e dei privati che investono nei film. Al momento, gli incentivi decadrebbero a fine anno, senza la proroga.
Lo schema di disegno di legge “corregge”, e non di poco, il decreto legislativo del gennaio 2004 e la legge del 1962 sulla censura cinematografica. In particolare, modificando l’articolo 8 del decreto legislativo si limita il sostegno dello stato alla produzione solo di opere prime e seconde, documentari e cortometraggi, eliminando il sostegno alle opere di autori affermati (che era uno dei capisaldi del reference system introdotto con la legge del 2004), i contributi in conto capitale e il sostegno alle industrie tecniche (l’articolo 16 della legge 2004 viene abrogato). Il contributo dello stato diverrà a fondo perduto, senza previsione di restituzione dello stesso contributo.
Si modifica, a questo scopo, la composizione e i compiti della Commissione per le cinematografia, che diventa organo consultivo unitario, che saranno stabiliti con un successivo decreto attuativo. Anche i contributi percentuali sugli incassi nelle sale saranno drasticamente rivisti, sempre con decretazione ministeriale successiva. Quanto alla promozione cinematografica i contributi saranno limitati a enti, eventi e iniziative di carattere nazionale e internazionale, definiti come tali con criteri e parametri che saranno fissati da apposito provvedimento, alle attività d’essai e alla conservazione e al restauro del patrimonio nazionale.
Il Ddl intende poi fissare una soglia ulteriore di film vietati ai minori di 10 anni, lasciando intatte quelle ai minori di 14 e 18 anni. Sembra una misura volta a penalizzare soprattutto le pay tv cinematografiche, visto che i film vietati “ai minori di anni 10” non potranno essere trasmessi, sia in chiaro sia a pagamento prima delle 22,30 e dopo le ore 7. Penalizzare la tv significa ridurne ulteriormente la propensione ad acquistare i diritti dei film nazionali. «Una revisione dei finanziamenti al cinema era necessaria ed inevitabile, vista la farraginosità dei meccanismi esistenti – commenta Michele Lo Foco, della consulta cultura del Pdl –. Questo, come il divieto per i minori di 10 anni, mi sembrano presi da un mio progetto di legge presentato a Bondi almeno sei mesi fa».
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