La riscossione è più veloce e cara
Rispetto al passato la riscossione è più cara e più veloce.
È più cara perché, nel nuovo atto di accertamento esecutivo (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri), è scritto a chiare lettere che, in caso di pagamento oltre i 90 giorni dalla ricezione, sugli ulteriori interessi il contribuente dovrà calcolare l’aggio al concessionario (9%) anche per quel periodo. Invece fino a settembre, cioè prima della riforma, questo compenso scattava solo in seguito alla scadenza dei 60 giorni dalla notifica della cartella da parte dell’agente della riscossione.
Ma la nuova riscossione è anche più veloce che in passato. Perché, se il contribuente non paga le somme provvisorie, fin dal 91° giorno (ma anche prima, si veda l’articolo qui a fianco) l’agenzia delle Entrate lascia il carico a Equitalia. Da questo momento, e per 180 giorni, la Spa pubblica è vero che non può fare azioni esecutive, ma può comunque mettere in campo quelle cautelari, come il fermo e l’ipoteca. Prima del pignoramento e dell’espropriazione forzata veri e propri, quindi, passano almeno 270 giorni, vale a dire nove mesi, ma è lo stesso tempo che con le vecchie regole passava tra l’atto di accertamento e la cartella esattoriale.
«Niente allarmismi», ha però detto ieri il direttore delle Entrate, Attilio Befera, a Radio24: «Questa nuova regola riguarda soltanto gli accertamenti», ha spiegato. «Non riguarda i controlli formali delle dichiarazioni, come ad esempio gli errori formali o la deducibilità degli oneri, e non riguarda i crediti dei Comuni e di tutti gli altri enti che si avvalgono di Equitalia per la riscossione. Al contribuente – ha aggiunto Befera – è noto che complessivamente ci sono 270 giorni dal momento della notifica dell’accertamento prima che Equitalia possa fare dei passi di procedura esecutiva mentre, con i tempi ordinari delle procedure per la cartella di pagamento, arriviamo a 12 mesi». E «il contribuente ha tutto il tempo per fare il ricorso». Eppure, per Befera «c’è qualche politicante di secondo livello che per raccogliere voti cerca di manipolare queste situazioni e di sfruttarle a proprio piacimento».
Tanto che la situazione rischia di degenerare. Ieri mattina, presso uno degli uffici di Equitalia Nord a Torino, è stato consegnato un nuovo un plico sospetto, contenente polvere bianca tipo borotalco, dopo che già due giorni fa ne era stato recapitato un altro. In una nota Equitalia sostiene che «si tratta dell’ulteriore dimostrazione di come strumentalizzazioni ed esasperazione dei toni possano scatenare azioni assurde, fuori controllo e soprattutto indirizzate nei confronti di soggetti che lavorano a servizio dello Stato e della collettività per dare un fondamentale contributo al recupero dell’evasione».
Quindi la precisazione contro i falsi «allarmismi». Scrive ancora Equitalia nella nota: «Non è vero, come è stato detto, che Equitalia può pignorare la casa al 61° giorno dalla notifica dell’accertamento da parte dell’agenzia dell’Entrate, ma devono trascorrere, per legge, almeno 9 mesi prima che si possa avviare qualsiasi procedura in tal senso. Il contribuente ha 60 giorni per fare ricorso o per pagare e, trascorsi altri 30 giorni dalla scadenza, il recupero delle somme è affidato a Equitalia. Da questo momento per 180 giorni è sospesa ogni azione esecutiva. A conti fatti, quindi, passano 270 giorni». Durante i quali, però, possono sempre scattare fermi e ipoteche.
Mancano all’appello in totale 800 miliardi di euro l’anno. Capisco molto bene che in tribunale sta scritto che: "La legge è uguale per Tutti". Ma è pur vero che non è così. Il 50% degli Italiani evade, l’altro a reddito fisso non può evadere, e i governanti cosafanno, inaspriscono le sanzioni per quelli che non possono evadere, aumentano le tasse etc. Il pesce puzza sempre dalla testa, diceva mio nonno, la Costituzione la utilizzano quando sì e quando nò, eppure vanno avanti. Siamo il paese che evade di più al mondo, eppure non si mette fine a tutto questo. E il fuisco cosa fà, razzia quello che può, guardandosi bene da prelevare e multare gli evasori milionari che patteggiano con enorme risparmio, mentre per una multa non pagata o per dimenticanza, o perchè il postino l’ha inserita in una cassetta sbagliata facendo firmare ad altre persone non familiari, alle cartelle pazze, rende la virta del cittadino deprimente oppressiva con danni a carico psicologici che vanno a ripercuotersi sulla sfera personale e familiare con danni incalcolabili, se questa la definiamo una qualità della vita, penso che è proprio una m….a. Eppure si paga.Oggi, con l’avvento delle telecamere gestite da gente incompetenti siamo alla mercè di tutti, mentre la sicurezza stradale denegera nello stato di abbandono a rischio gli automobilisti. Dove sono le forze dell’ ordine? A fare le scorte ai politici ed alle star? Paghiamo per servizi non usufruiti. Forse arriverà un altro condono fiscale e quello edilizio alla faccia degli onesti cittadini che una casa non sè l’hanno potuta fare, diamo le case ai rifugiati politici stranieri e non agli italiani, noi che non risusciamo a vivere, aiutiamo gli stranieri ad avere una casa dal Comune, ma siamo pazzi, con tanto rispetto verso i profughi, non c’è più democrazia. Cge venga allora un Colpo di Stato, almeno quello applica con la Magistrature la Costituzione Italiana.