La sede dei Vigili Urbani dichiarata non idonea dall’ASL
Anomalie ed irregolarità
all’interno di strutture pubbliche, quali sedi di Vigili Urbani, sedi comunali
per non parlare di ospedali sono state riscontrate dall’Azienda Sanitaria
Locale. Il sopralluogo dell’ASL a Via G.Iannelli (parco Vanna), presso la sede
dei Vigili Urbani ha constatato le seguenti irregolarità:
–
locali
non a norma eseguo alla normativa L.46/90;
–
impianto
elettrico non dotato di impianto di messa a terra e di interruttori
differenziati ad alta sensibilità e di altri sistemi di protezione equivalenti;
–
violazione
dell’art.9 che prevede la dichiarazione di conformità dell’impianto;
–
violazione
della Legge 626/94 riguardante la sicurezza sui luoghi di lavoro
I
locali dei Vigili Urbani della 4° Unità operativa si trovano al piano terra di
un’immobile privato. Nonostante le Istituzioni fossero a conoscenza della non
idoneità dei suddetti locali non si è mai voluto affrontare tale problematica, né
sono mai stati previsti Consigli di Municipalità su tale problematica che a
parer di Noi Consumatori sembra essere invece una priorità da non
sottovalutare. Tra i pochi tentativi – probabilmente l’unico- di
riqualificazione dei locali dei Vigili Urbani ricordiamo il consigliere circoscrizionale di
Arenella, Manzo che quattro anni fa commissionò i lavori di ripristino intonaco e
tinteggiatura degli Uffici per garantire, almeno per quanto si poteva, una
certa vivibilità negli ambienti della 4° Unità operativa dei Vigili Urbani.
Questo, però non è l’unico caso di irregolarità nelle
strutture pubbliche. Capita spesso, infatti, che per motivi di
ristrutturazione, particolarmente negli ospedali, si possano presentare
inevitabili disagi quali rumori e
presenza di parassiti. La risposta dei responsabili delle aziende ospedaliere
alle varie accuse che furono loro mosse di scarsa igiene, anche in passato,
affermano che non esiste la possibilità di eliminare del tutto il problema
della presenza di parassiti in qualunque ospedale e in particolare nei
seminterrati. Per non parlare dei disagi del sovraffollamento delle sale
d’aspetto e addirittura il sovraffollamento del numero dei pazienti stessi,
che, come successo l’altro giorno (vedi articolo ‘Emergenza Sanità: Cardarelli
a corto di barelle’ all’interno del nostro sito, categoria Salute e Malasanità)
non hanno neppure una barella per essere temporaneamente soccorsi.
Ricordiamo che situazioni di irregolarità sono state trovate
nelle ultime settimane anche negli immobili Romeo. Infatti il gruppo dell’ imprenditore casertano vinse
la gara per la riscossione delle multe nel Comune di Napoli. Fu avviata
un’inchiesta a carico dell’imprenditore grazie a recenti attività
investigative. Vinto nel 2006, l’appalto non decollò, dopo la richiesta di
Romeo di negoziare il contratto. Ad indirizzare oggi la Procura, ancora
intercettazioni telefoniche, che farebbero intuire una vicinanza tra Romeo e il
giudice napoletano, che al telefono si mostra disponibile ad offrire la propria
competenza giuridica nella definizione del contratto sulle multe. Con un
decreto dello scorso 5 febbraio, Palazzo San Giacomo ha creato un gruppo di
lavoro per riesaminare contratti tra Romeo e Comune e le prestazioni fornite,
sia in campo immobiliare, che in materia di contravvenzioni.