La sentenza che non rende giustizia e la partita di Maradona per la giustizia
“Altri esami ed impugnazioni sono serviti ad accertare che non esiste alcun accertamento fiscale e cartella infatti mai visti neanche dai giudici . Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Le istituzioni devono essere esempio di giustizia sostanziale e assicurare la tutela dei diritti dei cittadini eliminando non provocando pregiudizi per soli aspetti formali o cavilli burocratici “ – dichiarano gli avvocati Angelo Pisani e Angelo Scala che domani notificheranno l’atto di appello per conoscenza anche a tutte le altre autorità – .
“Non solo incredibile – rilevano i legali di Maradona – ma palesemente strumentale e fuorviante quanto pubblicizzato nel comunicato stampa dell’ Agenzia delle Entrate e di Equitalia in merito al primo parziale rigetto del legittimo e fondato ricorso di Maradona, che nonostante tutto ancora crede nella vera giustizia, soprattutto quando vuole ancora far credere all’opinione pubblica e imporre il giudicato di una sentenza di rito della cassazione del 2005, fingendo di dimenticare e senza dire che in realtà esistono altre due sentenze di merito in favore di Maradona del 1992 e 1994 che dichiarano l’inesistenza del presunto accertamento fiscale presupposto della scandalosa procedura di riscossione che perseguita il malcapitato campione del mondo per cui la legge non e’ uguale per tutti”.
“Pubblicheremo la contraddittoria e illogica sentenza su internet così gli italiani ed il mondo intero potranno giudicare e valutare autonomamente il prodotto della giustizia in Italia e la tutela ad oltranza del sistema equitalia a fronte di una violazione presupposto inesistente dall’origine perché annullata dai giudici nel 1994 ossia molto prima del 2005”.
“Risultato di questo giudizio non cambia nulla ma rafforza la nostra difesa. Si tratta di una sentenza, che pur riconoscendo di fatto li irritualità delle notifiche delle presunte cartelle mai potute vedere, è comunque illogica, omissiva, contraddittoria, profondamente ingiusta e di fatto nega il regolare diritto di difesa del contribuente a cui si riconosce solo un contentino lasciandolo nelle morse di Equitalia pur non esistendo alla fonte la violazione fiscale presupposto della procedura di riscossione “- spiegano gli avvocati di Maradona Angelo Pisani e Angelo Scala.
I giudici di primo grado hanno erroneamente considerato una precedente sentenza del 2005 successiva a quelle del 94 favorevoli a Maradona e che sono immodificabili come decisioni di merito anziché di mero rito così come in realtà e’ quella della cassazione che si utilizza a pretesto della pretesa. Il risultato è che abbiamo 4 cartelle esaminate ed annullate per illegittima notifica e le due più controverse quelle degli anni ‘90, ancora non esaminate e controllate forse perchè inesistenti e mai viste denuncia Pisani, in quanto, anche se mai notificate e conseguenza di accertamenti fiscali gia’annullati dal 1994, ritenute coperte da una precedente sentenza su irrituali avvisi di mora giudicati formalmente non più impugnabili da Maradona” .
Ma gli avvocati PISANI e SCALA insistono: “ la Giustizia trionferà completamente ed il tempo sarà il miglior giudice, tra l’altro giudici di primo grado si sono anche dimenticati di dichiarare che Equitalia e l’Agenzia delle Entrate non hanno esibito alcuna documentazione sulla esistenza degli accertamenti fiscali e delle due cartelle non ritenute da cancellare, non hanno rilevato che addirittura è stato pagato un condono dal fallimento e società sportiva Calcio Napoli con pagamento di ogni presunto debito anche per i giocatori e cessazione della materia del contendere.
Non hanno calcolato che la prescrizione, sia decennale che quinquennale, era già maturata prima del ricorso sul avviso di mora del 2001 considerato inammissibile Proprio in ordine al controversa questione dell’efficacia del presunto giudicato della sentenza di rito cassazione si impugnerà parzialmente la sentenza in appello e si attiveranno tutte le iniziative giudiziali previste dal nostro ordinamento per portare avanti questa battaglia di legalità e giustizia” “Intanto dopo la finale a Dubai, a fine giugno, Maradona che è un uomo libero e verso il quale non esiste alcun efficace titolo esecutivo, sarà finalmente in Italia per avere un colloquio con il presidente della Repubblica e il Ministro di Giustizia, per risolvere il caso diplomatico oramai da chiarire e per partecipare ad una trasmissione televisiva onde spiegare agli italiani il suo calvario con Equitalia
Infine lo scandalo e la grave particolarità di questa sentenza, immediatamente impugnata innanzi a tutte le autorità competenti, sta proprio nel fatto che si continua a negare giustizia e chiarezza solo per Maradona, senza che nessuno, compresa addirittura la Commissione Tributaria di Napoli, abbia avuto mai modo di vedere ed esaminare la documentazione, in realtà inesistente e fantasma, relativa ai presunti accertamenti fiscali su cui si fonda la pretesa di Equitalia che addebita 34 milioni di interessi” . Tutte questioni che verranno ancora sottoposte all’esame degli altri giudici competenti a decidere della pretesa esecutiva del fisco e sottoposte al Parlamento Italiano a cui l’avvocato Angelo Pisani, leader del movimento nazionale AntiEquitalia, anche per evitare incidenti diplomatici per l’ ingiusta persecuzione del campione argentino, chiede di istituire una commissione parlamentare di inchiesta, prima che del caso si interessi la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo .