La sentenza storica dei bambini affidati agli zii materni
Una sentenza storica per la città di Trento quella che vede, per la prima volta, l’affidamento di due bambini (dichiarati adottabili) all’interno dello stesso nucleo familiare (affidamento etero-familiare). A vincere la causa è stato l’avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena, specializzato in Diritto minorile e di Famiglia.
Lo scorso 26 marzo, infatti, il presidente del Tribunale per i Minorenni di Trento, la dott.ssa Bernadetta Santaniello, ha stabilito che i due minorenni, rispettivamente un bambino di quasi quattro anni e la sorellina di appena un anno, venissero affidati agli zii della madre.
Quest’ultima, infatti, a causa di seri problemi di salute non era, al momento, in grado di occuparsi di loro in modo adeguato.
Una decisione, come si legge nella sentenza, che prevede che i Servizi sociali e l’Equipe Multidisciplinare per l’Affido (EMAF) monitorino i rapporti tra i minori e la madre, sostengano la famiglia degli zii affidatari a cui sono stati attribuiti tutti i poteri di ordinaria gestione di entrambi i bambini malgrado sia stata revocata la sospensione della podestà genitoriale della madre su uno dei figli.
Una decisione importante visto che la bambina, che chiameremo con il nome di fantasia Barbara, nel maggio del 2012 era stata dichiarata adottabile dallo stesso Tribunale per i Minorenni della cittadina a causa delle sue delicate condizioni fisiche (era stata infatti sottoposta a una terapia disintossicante vista la tossicodipendenza della madre).
Mentre l’altro figlio, Alessandro (anch’esso nome di fantasia), era stato collocato presso la Comunità «Casa Padre Angelo» di Trento in vista dell’attuazione dell’affidamento etero-familiare non potendo contare nemmeno sul padre, che aveva riconosciuto solo uno dei due figli, e che è anch’esso dedito all’uso di sostanze stupefacenti ed è stato più volte incarcerato.
Un affido caratterizzato sia dalla disponibilità di altri parenti di occuparsi dei due bambini, che dalla ferma volontà della madre di intraprendere un serio percorso di recupero presso la Comunità di Camparta pur di poter nuovamente riabbracciare e occuparsi dei suoi figli.
Il Tribunale per i Minorenni al momento quindi ha affidato quindi i due piccoli agli zii della madre per un periodo di un anno e comunque fino a nuova determinazione dello stesso.
«Sono molto soddisfatto dell’esito di questa sentenza – sottolinea l’avvocato Francesco Miraglia – in quanto ritengo che quando la situazione lo renda possibile, sia fondamentale non allontanare il minorenne dal proprio nucleo familiare, al fine di non sottoporlo ad ulteriori situazioni di stress e di disagio e permettergli di crescere in modo sereno insieme alle altre figure familiare che possono comunque sostenerlo e dargli affetto.»
Fonte: www.ladigetto.it