La società italiana è poltiglia
Censis: “Paese non guarda al futuro”
“Poltiglia di massa, mucilaggine, insieme inconcludente di pulsioni ed emozioni individuali che non dà spazio al collettivo, è ripiegata su se stessa e non guarda al futuro”. Questo l’impietoso ritratto che il Censis ha fatto della la società italiana alla fine del 2007 nel suo 41/o rapporto. Per uscire dall’attuale stato, secondo il Censis di De Rita, si deve puntare sulle tante minoranze attive nell’economia, nella società e nelle scienze.
Gli italiani, prosegue ancora il Censis, vivono attualmente una “disarmante esperienza del peggio. E nessun settore sembra salvarsi dalla critica spietata: nella politica come nella violenza intrafamiliare, nella microcriminalità urbana come in quella organizzata, nella dipendenza da droga e alcool come nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie come nello smaltimento dei rifiuti, nella ronda dei veti che bloccano lo sviluppo infrastrutturale come nella bassa qualità dei programmi televisivi”.
De Rita conia la definizione “ritagli umani”, ossia la frammentazione delle forme di coesione per dimostrare l’impossibilità nel costruire un tessuto sociale: troppo individualismo e poco mordente, le forme di aggregazione sono deboli.
Eppure, lo sviluppo c’è ma non si percepisce. Sul versante dello sviluppo economico, il Censis conferma la visione positiva degli ultimi anni: sia perché cresce nelle imprese la qualità delle strategie competitive (come quelle di nicchia e di offerta sul mercato del lusso), sia perché si va allargando la base territoriale dello sviluppo e perché l’Italia ha alcuni importanti big-player di tradizione finanziaria e industriale. E’ una visione positiva che sembra poter superare anche le turbolenze finanziarie egli ultimi mesi.
Mutui: 530mila famiglie a rischio
C’è anche l’allarme mutui: in Italia ci sono 530mila famiglie a rischio insolvenza. Nonostante l’aumento dei tassi pesi sui mutui però, l’Italia è ancora il Paese con la percentuale di indebitamento più bassa fra i paesi occidentali.
Consumi fermi
Il boom dei consumi, atteso lo scorso anno, non c’è stato. Di fronte alla crisi economica ed a bassi stipendi, le famiglie si rivolgono al low cost. Le famiglie hanno così trovato nuove strategie per i consumi. Privilegiano il credito al consumo (che e’ aumentato del 78% dal 2000 al 2006) ma non per la spesa quotidiana, piuttosto per l’acquisto della macchina o per il viaggio all’estero. E poi si compra spesso col low cost. Al supermercato si scelgono marche non note, si privilegia la grande distribuzione rispetto al negozio sotto casa. Gli acquisti, come ad esempio le assicurazioni, si fanno on ine. Ovviamente anche i biglietti aerei si cercano su Internet e si confrontano i più convenienti. Il Censis sottolinea quindi che i consumi non si sono ampliati, diversamente dalle aspettative, nel 2007 come è successo in altri paesi europei.