La spesa alimentare è più cara al Sud che al Nord Italia
Questa estate si è letto più volte che al Sud la vita costa meno. Forse
qualche residente al Nord potrebbe essere tentato dal trasferimento nel
Mezzogiorno. Ma per lui la sopresa sarebbe amara. Infatti, secondo una
rilevazione Nielsen su 120.000 prodotti, la spesa al supermercato costa
più al Sud che al Centronord. In particolare il carrello con gli
identici prodotti costa 94,60 euro in Toscana; 98,50 in Lombardia;
100,50 in Campania e 104,60 in Calabria. Una rilevazione che non
sorprende l’Istat, secondo la quale al Sud i prezzi sono più bassi non
in assoluto bensì se si confrontano i prodotti più venduti, che al Sud
sono di minore qualità. «È un problema di diverso paniere della spesa –
viene spiegato – il quale deve essere sì confrontabile ma deve essere
anche rappresentativo delle effettive abitudini di consumo». Per
capirsi, se per ipotesi in Lombardia si consuma molta bresaola e in
Calabria pochissima, il confronto tra i prezzi ha poco senso perché la
bresaola non rappresenta bene la spesa dei calabresi. E magari in un
negozio di Cosenza il prezzo è anche più alto che a Como. Tuttavia
l’Istat riconosce che se nel paniere si inserissero solo i prodotti
rappresentativi della reale spesa regionale, i confronti diventerebbero
arditi. Si rischierebbe di paragonare la bresaola con il prosciutto di
montagna. L’Istat sta mettendo a punto proprio una rilevazione dei
prezzi regione per regione. Tuttavia il lavoro è più difficile del
previsto. Il metodo finora seguito, quello di monitorare in ogni
esercizio-campione il bene più venduto per categoria di prodotto, ha
infatti il difetto di fotografare diversi stili di vita e diverse
capacità di spesa: i calabresi consumano poca bresaola perché non
rientra nei gusti locali o perché costa troppo? La domanda non è una
curiosità statistica. Se infatti si vogliono legare i contratti di
lavoro al costo della vita dei singoli territori è necessario capire
come sono calcolate le differenze. La Nielsen racconta che, a parità di
prodotti, nel Mezzogiorno si paga di più perché la rete di
distribuzione è meno efficiente e più costosa. L’Istat osserva che,
almeno per i prodotti freschi, il Sud consente rilevanti risparmi. Il
milanese che si trasferisce al Sud, insomma, se non cambia stile di
vita e cerca di comprare esattamente i prodotti che consumava in
Lombardia, avrà l’amara sorpresa di spendere di più. Se però si adatta
agli usi locali, la vita sarà per lui meno cara.