La suocera si riprende la casa assegnata a ex nuora e nipoti
Se la suocera ne ha bisogno la nuora deve restituire la casa concessa in comodato gratuito agli sposi. L’immobile va lasciato anche se, dopo la separazione, il giudice lo ha assegnato alla moglie come genitore affidatario. Con la sentenza 4917 del 28 febbraio la Cassazione ha decretato la restituzione di un appartamento alla mamma dello sposo, (comproprietario di 1/9 dell’immobile) che, certificati medici alla mano, ha provato il suo stato di necessità. Oltre a documentare le precarie condizioni di salute la signora aveva mostrato ai giudici la lettera con cui uno dei suoi figli le comunicava la sua intenzione di non volerla più ospitare. Una causa non prevedibile che, unita allo stato di urgente bisogno, ha indotto la Corte d’Appello e la Cassazione a decidere in favore dell’anziana, malgrado l’esistenza del provvedimento giudiziale che assegnava l’alloggio all’ex moglie. Un atto, intervenuto dopo la separazione, che – chiarisce la Cassazione – non può essere opposto alla suocera, che aveva concesso in comodato l’immobile perché venisse adibito a casa familiare, se quest’ultima ne ha bisogno per cause urgenti e che non potevano essere ipotizzabili. Né i giudici di piazza Cavour hanno dato un peso all’argomento delle spese sostenute per sistemare l’immobile, di cui si chiedeva il rimborso. Interventi, sostenuti dall’ex marito, «compatibili con l’ordinaria utilizzazione dell’immobile che spetta al comodatario e con la posizione di comproprietario». Secondo l’associazione avvocati matrimonialisti la sentenza aprirebbe la strada a una valanga di ricorsi perché stravolge un radicato orientamento. In effetti però la Cassazione in passato ha seguito lo stesso orientamento con altre sentenze (tra queste la n. 13603 del 21 luglio 2004 e la n. 9253 del 4 maggio 2005).