La tutela della riservatezza domestica è assoluta, anche per i personaggi pubblici
La celebrità di un personaggio (politico, dello spettacolo o dello
sport) non autorizza i paparazzi a violare – sia pure con un
teleobiettivo – la privacy domiciliare. Quanto avviene all’interno di
una proprietà privata ha tutela assoluta e ogni interferenza che la
vìoli è da ritenere illecita. Lo ha ribadito, ancora una volta,
l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali in un
provvedimento avviato in seguito alle proteste dell’attore George
Clooney. Questi lamentava che su alcuni giornali fossero apparse
fotografie che lo ritraevano con alcuni ospiti all’interno del parco
della sua villa. Dagli accertamenti (come riferisce, tra l’altro, la
Newsletter 333 del Garante privacy) è stato possibile capire che tali
foto erano state riprese mediante espedienti, ad esempio aprendo dei
varchi nelle siepi di recinzione; in tal modo, rileva il provvedimento,
era stata violata la ragionevole aspettativa di intimità e riservatezza
“creata dalla barriera posta a protezione della dimora privata”. Le
modalità di raccolta di tali immagini, ha sottolineato il Garante, sono
evidentemente in contrasto con le garanzie di trasparenza e correttezza
cui devono attenersi gli operatori dell’informazione indipendentemente
dalla notorietà dei personaggi coinvolti. Resta invece chiara la
legittimità di quelle immagini (anche nel caso Clooney) che riprendono
luoghi normalmente visibili dall’esterno della proprietà privata senza
alcun artificio o che, comunque, ritraggono le persone in luoghi
pubblici o aperti al pubblico oppure ancora in aree “per loro natura
esposte alla visibilità di terzi”. È stata ovviamente vietata ogni
ulteriore diffusione delle foto contestate dall’attore e ricadenti
nella tipologia meritevole di protezione.