L’Antitrust alle Fs: «Più trasparenza sulle tariffe dei treni regionali»
Serve maggiore trasparenza nella
determinazione delle tariffe per il trasporto ferroviario, in
particolar modo per i collegamenti regionali. È questa la
raccomandazione che l’Antitrust rivolge nella segnalazione inviata a
governo e regioni.
La segnalazione nasce da alcune denunce ricevute dall’Autorità sul
maggior prezzo che i viaggiatori pagano, nonostante gli abbreviamenti
di percorso su numerose tratte, quali, ad esempio Roma-Firenze,
Roma-Napoli, Varazze-Finale Ligure. Per tutte le tratte ferroviarie
interessate da opere di miglioramento che ne hanno ridotto la
lunghezza, non c’è coincidenza, al fine della determinazione della
tariffa, tra la distanza effettivamente percorsa dal treno e quella –
maggiore – presa a riferimento per la determinazione del prezzo del
biglietto.
L’attenzione del Garante è rivolta all’articolo 19 delle “Condizioni e
tariffe per i trasporti delle persone sulle Ferrovie dello Stato”, del
quale viene chiesta una «modifica, così da rendere maggiormente chiare
per i consumatori le modalità di determinazione delle tariffe, con una
possibile riduzione della componente tariffaria di tipo chilometrico
per le tratte che sono state interessate da abbreviamenti di percorso
che indica come criterio generale di tariffazione quello chilometrico».
Per l’Autorità, «l’applicazione di una tariffa calcolata secondo un
criterio chilometrico, che prescinde però dall’effettiva lunghezza del
tragitto ferroviario percorso dal viaggiatore, non appare giustificata
né coerente con la logica stessa di tale modalità di tariffazione».
L’attuale regola tariffaria determina, quindi, «un difetto di
trasparenza nelle modalità di determinazione dei prezzi finali, in
quanto definisce un criterio di calcolo della tariffa “chilometrica”
basato su una distanza maggiore di quella effettivamente percorsa».