L’Aquila: ipotesi di reato di disastro colposo o doloso qualora venissero riscontrate delle responsabilità
L’Aquila. Anche strutture
scolastiche e sedi universitarie nel mirino della procura dell’Aquila,
che ieri ha disposto nuovi sopralluoghi, mentre per oggi è atteso nel
capoluogo il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che ha già
organizzato un pool di magistrati incaricato di vigilare sugli appalti
della ricostruzione. Non ci sono ancora indagati nell’inchiesta per i
crolli causati dal terremoto. E da fonti interne alla Procura è emerso
che i risultati delle perizie non arriveranno prima di sei mesi. I
sopralluoghi ieri si sono svolti in edifici pubblici interessati da
danni strutturali, ma non da vittime. Gli edifici sono una trentina,
tra scuole e sedi universitarie. A compiere le verifiche gli uomini del
nucleo di polizia giudiziaria ed i periti nominati dalla Procura per
verificare se ci siano state irregolarità e violazioni nella
costruzione. «Stiamo controllando scuole e sedi di università che hanno
avuto danni strutturali – ha spiegato il sostituto procuratore
dell’Aquila Fabio Picuti – che avrebbero potuto provocare morti se ci
fossero stati alunni e studenti». Dopo i sopralluoghi sarà la volta
dell’esame delle campionature del materiale sequestrato. E se mercoledì
Picuti e il procuratore Alfredo Rossini per la prima volta si erano
recati in alcuni luoghi simbolo del sisma, la Casa dello Studente e i
palazzi di via XX settembre, strutture dove persone sono rimaste uccise
dai crolli, ieri è stata la volta di edifici dove non ci sono state
vittime. L’ipotesi di reato, qualora venissero riscontrate delle
responsabilità, è quella di disastro colposo o doloso. «C’è sempre il
sospetto – ha detto Rossini – che ci sia stata qualche manina che ha
aiutato il terremoto». Oggi è previsto l’arrivo all’Aquila del
procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, ieri preceduto da Olga
Capasso, una dei quattro magistrati del pool incaricato di vigilare
sulle eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata:
«Cercheremo di vigilare sulle imprese che avranno gli appalti per la
ricostruzione, useremo tutta la nostra banca dati e gli strumenti che
abbiamo», ha detto il magistrato che ha già delineato quali saranno le
fasi del lavoro del pool di cui fanno parte anche Alberto Cisterna,
Vincenzo Macrì e Gianfranco Donadio: «Prima si deve cominciare la
ricostruzione, poi bisogna monitorare le società che partecipano agli
appalti pubblici. Verificheremo con tutti i mezzi che abbiamo a
disposizione e se emergeranno nomi di personaggi in odore di mafia o di
camorra, ovviamente ci sarà maggiore attenzione».