Larve nelle alici, aperta un’inchiesta su Eataly
Eataly e pensi subito a cibo di alta qualità. Non a caso, dopo Torino,
Pinerolo, Bologna, Milano e Tokyo, il supermercato enogastronomico
improntato alla filosofia Slow food è da poco sbarcato anche a New
York.
Ma stavolta l’attenzione è concentrata su una vicenda
giudiziaria. Il procuratore Raffaele Guariniello ha indagato un
dirigente del tempio dell’enogastronomia per «commercializzazione di
sostanze pericolose per la salute».
Il motivo? Un cliente ha
trovato vermi nelle alici appena comprate. Di fronte al banco vendita
non si è accorto di nulla, ma arrivato a casa, dopo aver iniziato a
mangiarle crude insieme ai familiari, ha notato alcuni vermi bianchi,
vivi, lunghi da 1,5 a 2 centimetri. Dopo un comprensibile momento di
stupore, l’uomo si è presentato all’Asl TO1 per segnalare la
disavventura. I funzionari dell’Asl hanno consegnato un campione dei
vermi all’Istituto zooprofilattico che ha confermato i sospetti. Si
tratta di un parassita, l’anisakis, che si trova in numerosi mammiferi
marini (come delfini e foche) ed è presente come ospite intermedio, nel
suo stadio larvale, di molti pesci tra cui tonno, salmone, sardina,
merluzzo, nasello e acciuga, appunto. Queste larve muoiono se il pesce
viene cotto o surgelato, mentre sopravvivono in altre condizioni.
Resta, quindi, a rischio il pesce crudo. Le larve possono impiantarsi
sulla parete dell’apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al
colon.
Per difendersi dai succhi gastrici, attaccano le mucose
determinando una parassitosi acuta o cronica. La parassitosi acuta da
anisakis insorge già dopo poche ore dall’ingestione di pesce crudo e si
manifesta con intenso dolore addominale, nausea e vomito.
Nei
casi più gravi, però, può anche provocare ulcerazioni e perforazioni
alle pareti dello stomaco o dell’intestino. Fortunatamente nel caso del
cliente di Eataly il disagio non ha raggiunto forme gravi. Suona,
tuttavia, come uno schiaffo la sorpresa delle «acciughe al verme» in un
supermercato noto per la grande attenzione alla qualità degli articoli
in vendita. Eataly – dove lavorano 300 persone – è nota per la capacità
di coniugare ricercatezza e grandi numeri. Ogni anno si vendono 130
tonnellate di pesce – per un valore di 2 milioni di euro -, mentre,
sempre ogni anno, si vendono nel complesso prodotti per 40 milioni di
euro. I clienti si aggirano intorno ai 2 milioni e mezzo ogni anno, 300
sono invece i dipendenti.
«La scrupolosità è uno dei nostri
tratti identificativi – sottolinea Simona Del Treppo responsabile della
sicurezza dei prodotti -. Ogni giorno svolgiamo controlli nel rispetto
della legge. E così abbiamo fatto anche la mattina in cui è stato
venduto il pesce con l’anisakis. Purtroppo sono cose che possono
capitare, nel mare ci sono milioni di pesci». Guariniello, dal canto
suo, vuole verificare tutto nei minimi dettagli. Di qui l’apertura del
fascicolo sul caso e la decisione dell’avviso di garanzia nei confronti
di un dirigente di Eataly.