«L’Asl Napoli 1 non paga dal 2008» Protestano i farmacisti partenopei
I farmacisti napoletani sono di nuovo in
agitazione e protestano contro i ritardi dei pagamenti dell’Asl Na 1
Centro. L’ultimo pagamento effettuato dall’azienda sanitaria nei
confronti degli oltre 300 farmacisti napoletani risale, infatti, a
dicembre 2008, pagamento tra l’altro relativo alle spettanze delle
farmacie di aprile 2008.
Il debito residuo, che va da aprile 2008 a marzo 2009, è stato sanato
da parte delle ex Asl Na1, Na 2, Na 3 e Na 5 nei confronti dei titolari
di farmacia solo attraverso la cessione dei crediti dei farmacisti
stesi alla Deutsche Bank, non senza pesanti sacrifici economici per la
categoria. Le transazioni economiche siglate tra i titolari di farmacia
e le Asl, inoltre, hanno previsto che le Asl ottenessero anche una
moratoria delle azioni legali da parte dei farmacisti stessi, in modo
tale da poter programmare ed effettuare i pagamenti dei crediti
riguardanti i mesi di aprile 2009 e successivi, alle scadenze
concordate.
Mentre le attuali Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 3 Sud stanno
procedendo al pagamento delle mensilità correnti, rispettando tempi ed
impegni presi, l’Asl Napoli 1 Centro, invece, ignora quest’obbligo che
scaturisce dalla delibera di giunta regionale nø 541/09, ed è ferma con
i relativi pagamenti spettanti alle farmacie per il servizio erogato.
Tale situazione costringe, ancora una volta, i titolari di farmacia al
ricorso al credito bancario, con notevoli oneri finanziari; sono già
maturati i crediti del periodo aprile-agosto 2009 per un ammontare di
circa 100mln di euro nella sola Asl Napoli 1 Centro. I farmacisti
dell’Asl Na 1 chiedono la correttezza nei pagamenti così come avviene
nelle altre aziende sanitarie locali napoletane.
«C’è grossa preoccupazione da parte dei titolari di farmacia del
territorio dell’Asl Na 1 – afferma Michele Di Iorio, presidente di
Federfarma Napoli – dopo una dolorosa transazione che abbiamo dovuto
fare cedendo tutti i nostri crediti alla banca per 11 mesi, vediamo che
l’Asl Na 1 non sa cogliere la pace che si era realizzata con quanto
previsto dalla 541. Siamo arrivati a 5 mesi di ritardo, ma vediamo una
incapacità sostanziale dell’Asl Na1 a fare fronte agli impegni che con
la 541 aveva contratto tanto con la Regione quanto con i titolari di
farmacia».
I titolari di farmacia saranno al più presto costretti a riproporre le
azioni legali contro l’Asl guidata da Maria Grazia Falciatore e ad
adottare azioni di protesta, che saranno decise nella prossima
assemblea straordinaria che sarà convocata dal consiglio direttivo. Nei
giorni scorsi Di Iorio ha scritto al presidente Bassolino e
all’assessorato alla Sanità, per illustrare la difficile situazione che
stanno vivendo i farmacisti, missiva inviata anche al prefetto di
Napoli per informarlo delle gravi responsabilità, ed eventuali
ripercussioni sul servizio di assistenza farmaceutica, nel caso di
eventuali proteste.
«Chiedo alla dottoressa Falciatore di allineare la situazione della
Napoli 1, relativamente ai pagamenti, a quella delle altre Asl per
scongiurare azioni di protesta – prosegue Di Iorio -, peraltro in un
periodo critico dal punto di vista epidemiologico, le cui conseguenze
sarebbero da attribuire esclusivamente al ruolo ricoperto dalla stessa
dottoressa Falciatore. Chiedo, altresì, al governatore Bassolino, in
qualità di commissario di governo per la sanità campana, di comunicarci
quali iniziative abbia assunto in concreto per affrontare l’atavica
questione del ritardo dei pagamenti nei confronti dei titolari di
farmacia».
«Spero, inoltre, – conclude Di Iorio – che l’assessore Santangelo
vigili affinché il disallineamento dei tempi di pagamento tra l’Asl
Napoli 1 e le Asl Napoli 2 e Asl Napoli 3 non crei pregiudizio di
servizio a cittadini portatori degli stessi diritti» afferma il
presidente di Federfarma.
Se in una decina di giorni i farmacisti non dovessero avere risposte
concrete circa il pagamento delle mensilità arretrare, sarà convocata
un’assemblea generale di Federfarma Napoli per decidere eventualmente
circa «un’eventuale serrata o il passaggio all’assistenza indiretta».