Latte: cala il prezzo del latte alla stalla, ma non al supermercato, a tutto svantaggio dei consumatori
La riduzione del prezzo del latte alla stalla mette a rischio la sopravvivenza dell’intero settore zootecnico locale
a tutto vantaggio di un presunto sistema agroindustriale italiano che,
troppo spesso, acquista il latte in territorio estero dopodich× viene venduto e consumato in Italia.
“Parmalat ha deciso – spiega il presidente di Coldiretti Caserta – di
ridurre ulteriormente il prezzo del latte di alta qualità, senza
avviare una reale trattativa che tenga conto delle richieste dei
produttori di latte, penalizzandoli. Senza contare che il grosso
problema del latte è che arriva dall’estero e non conosciamo la bontà
di questo prodotto. Quello che chiediamo, nel dichiarare lo stato di
agitazione con una mobilitazione sul prezzo del latte è anche la
tracciabilità e l’origine del prodotto a difesa del consumatore”. La
Coldiretti di Caserta ha aderito alla mobilitazione nazionale, lanciata
dalla Coldiretti nazionale e sarà a Roma il 12 maggio, insieme ad una
delegazione di produttori casertani.
“C’è anche da valutare un altro elemento: il prezzo del latte alla stalla e di quaranta centesimi di euro – commenta il presidente di Noiconsumatori.it, l’avvocato Angelo Pisani -, ma diventa 1,60 euro quando arriva ai consumatori. Per non parlare dei prodotti esteri, che spesso, sono meno affidabili rispetto ai prodotti nazionali, più controllati e di cui conosciamo bene la provenienza. Intanto, dai Paesi esteri stanno arrivando vari prodotti alimentari di tipo lattiero caseari. I dati parlano chiaro: 1,60 milioni di
tonnellate di latte in cisterna dalla Germania, dall’Austria e dalla
Francia, 500mila tonnellate di latte confezionato dalla Germania, dalla
Francia e dall’Austria; 110 mila tonnellate di yogurt; 70mila tonnelate
di crema di latte sfusa, per lo più da Francia e Germania e 10/15 mln
di latte equivalente latte in cagliate, proveniente da Germania,
Lituania, Polonia e Ungheria. Il problema sarebbe anche quello che tocca direttamente il consumatore che non conosce le possibili frodi alimentari che vengono
prodotte, ad esempio, dalla miscelazione del latte italiano con latte
estero o sostituzione completa, aggiunta di panna di latte estero al
latte italiano, per aumento del tenore di grasso etc.“.
La nostra Associazione Noiconsumatori.it chiede, innanzitutto, maggiori
controlli sulle partite di latte per tutelare la salute dei consumatori; poi etichette chiare circa la provenienza dei prodotti e gli ingredienti adoperati. Infine, Noiconsumatori.it si associa alle proteste della Federazione casertana, affinché venga tutelato il nostro diritto alla salute.