Latte, una “bufala” circola sulla rete
Da qualche tempo sulla rete, attraverso una catena di e-mail, sta circolando una notizia allarmante: il latte scaduto e invenduto viene ritirato dalle aziende, bollito a 190gradi e rimesso in commercio come latte fresco. Ma attenzione si tratta di una notizia infondata, dicono gli esperti, una vera e propria “bufala”
La tesi della denuncia
Grazie ad una legge i produttori possono trattare il latte scaduto ritirato a 190 e rimetterlo poi in commercio. Un procedimento reiterabile per 5 volte consecutive. La prova sarebbero i cinque numeri indicati alla base del cartone del latte. Una serie di numeri, dall’ 1 al 5 appunto, progressiva. Secondo i sostenitori della “truffa” il numero mancante dalla serie indica le volte che il latte è stato ribollito.
In realtà, come spiega il Corriere della Sera attraverso una chiara infographics, quei numeri servono a marcare la rintracciabilità del materiale di imballaggio.
Il parere degli esperti
Si tratta di una notizia totalmente falsa, assicurano gli esperti interpellati. «È l’ennesimo atto diffamatorio nei confronti di un alimento essenziale sulla nostra tavola» afferma Ivano De Noni, professore associato di tecnologia lattiero casearia al Distam, Dipartimento di scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche di Milano. «Non è affatto vero — spiega l’esperto — che la legge consenta il recupero per l’alimentazione umana del latte pastorizzato scaduto per rivenderlo come fresco. La legge prevede che il trattamento di pastorizzazione possa venire applicato solo sul latte crudo e quindi una sola volta. E che il latte non venga riscaldato ripetutamente può essere verificato attraverso analisi di laboratorio. La normativa prevede, infatti, che il latte pastorizzato risponda a requisiti di qualità evidenziabili in base a precisi parametri di danno termico sulle proteine del siero».
Bufala su bufala Se questa storia fosse vera anche altri prodotti subirebbero so stesso processo: quei codici si trovano anche sotto i tetrapak di altri prodotti, io l’ho verificato su due confezioni di diverse marche di bevande vegetali e crema di soia da cucina. Controllate sui contenitori in tetrapak nella vostra dispensa per credere. Non si può però tacere che in risposta a questa bufala (Corriere della Sera) se ne è detta un’altra: che il latte sarebbe sano ed essenziale. In realtà 3/4 della popolazione terrestre non tollera il lattosio nell’età adulta; il consumo di latticini è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumore dell’ovaio, ma anche della mammella e della prostata; tra diabete insulino-dipendente e latticini c’è una forte dipedenza; i latticini apportano colesterolo e grassi saturi, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari; inoltre non c’è alcuna prova scientifica che suggerisca che i latticini prevengano l’osteoporosi, infatti questa malattia è diffusa nei paesi occidentali e molto rara nelle popolazioni orientali che non ne fanno uso. Da aggiungere che il latte proveniente dagli allevamenti moderni può essere contaminato con pesticidi, antibiotici, ormoni ed altri farmaci. http://www.pcrm.org/health/veginfo/lactose_intolerance.html http://www.pcrm.org/health/veginfo/dairy.html In sostanza: se quella del latte ribollito è una bufala, non significa che i latticini facciano bene.
è facile denigrare, difficile motivare Caro Davide mi spiace vedere che tu, piuttosto che motivare con serietà le scelte vegane, ti limiti (ingenuamente) a denigrare latte & co. E’ più facile ? O forse non ci sono prove alle tue tesi ? Mah! Quello che è evidente è l’attinenza con le ciliegie (senz’altro a te gradite): UNA BUFALA TIRA L’ALTRA. p.s. a tutti i lettori: se quello che dice Davide fosse vero, la razza umana si sarebbe estinta da tempo. Ricordo invece che l’uomo è sceso dall’albero proprio quando ha abbandonato un’alimentazione esclusivamente vegetale!