Lauree, diplomi e carte d’identità false, banda sgominata grazie al blitz dei Carabinieri
Lauree e diplomi servivano, secondo gli
investigatori, per concorrere a posti di lavoro; carte di identità,
permessi di soggiorno e molti altri documenti venuvano utilizzati
secondo l’occorrenza. ma tutto era falso. Gli accertamenti hanno
coinvolto in tutto 15 persone, implicate a vario titolo nella vicenda,
tre le persone poste agli arresti domiciliari. L’operazione è stata
eseguita dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica di
Nola.
Nell’ottobre dello scorso anno l’inizio degli accertamenti, quando un
uomo si presentò ad uno sportello bancario di Nola, esibendo un
documento di identificazione e chiedendo di aprire un conto corrente.
L’impiegato si accorse che la carta di identità era falsa, ed avvertì i
carabinieri. Le indagini sono state condotte anche dagli uomini della
polizia giudiziaria della Procura e si sono sviluppate a partire da
questo primo nucleo, coinvolgendo numerose persone. A finire agli
arresti in casa sono stati Pasquale Soriano, 50 anni, di Avella, Enrico
Di Donato, 34 anni, di Napoli e Samir Snaibel, 37 anni, originario del
Marocco e residente a S. Anastasia. Altre due persone sono state
sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia, mentre gli altri
10 sono indagati in stato di libertà.
Indagini sono in corso per risalire ai falsi laureati che possono avere
in qualche modo già utilizzato i titoli studio contraffatti. I titoli
di dottore in particolare erano relativi alla facoltà di ingegneria
dell’università di Catania. Nel corso delle varie perquisizioni sono
state scoperte e sequestrate anche alcune carte di circolazione
stradale già pronte per essere abbinate ad altrettanti autoveicoli,
patenti nautiche, e certificati di attribuzione del codice fiscale. I
campi di utilizzo dei falsi carteggi erano molteplici, dal riciclaggio
di auto rubate alla truffa. L’indagine porterà quasi certamente ad
alcuni sviluppi nel prossimo futuro: gli inquirenti infatti non hanno
ancora rintracciato l’attrezzatura per la stampa attraverso la quale
venivano effettuate le falsificazioni. A richiedere le misure cautelari
il pm di Nola Giuseppe Visone. L’ordinanza di custodia cautelare è
stata firmata dal gip Tamara De Amicis. I reati contestati ai vari
membri del gruppo sono quelli di contraffazione di pubblici sigilli,
falsità materiale e fabbricazione di documenti di identità falsi. Il
solo cittadino marocchino invece dovrà rispondere anche di violazione
delle leggi sull’immigrazione, avendo consegnato un permesso di
soggiorno falso ad un suo connazionale che ne era privo.
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