L’automobilista alla COC
E’ scattato lunedì 9 novembre l’obbligo di immatricolare tutti i nuovi veicoli esclusivamente attraverso il COC, versione solo digitale del certificato di
conformità. Il COC, documento che attesta la corrispondenza al prototipo omologato, rappresenta la principale garanzia sui pagamenti dei concessionari nei
confronti delle case costruttrici.
Tutti i veicoli circolanti in Italia, insomma, viaggiano ora anche sul web, perché quest’ultima operazione completa un processo di informatizzazione delle immatricolazioni auto già iniziato oltre un anno fa. E si tratta di un bel primato per il nostro Paese, mentre si attende che gli altri partner di Eurolandia si mettano anche loro in regola.
Prima di cantare vittoria, però, gli esperti ricordano come e perché si è reso necessario accelerare su questa riforma. L’Italia risulta infatti maglia nera nell’Unione Europea per la presenza delle cosiddette “auto fantasma”. Sarebbero circa 2 milioni negli ultimi 4 anni le vetture radiate a fini di esportazione, con il vero scopo di sfuggire al pagamento della Rc auto e di altre tasse. E quando arrivano nel Paese di destinazione? I furbi hanno pensato anche a questo: le radiano in Italia e non le iscrivono nella nazione cui erano in teoria destinate, lasciandole finire in un limbo dentro il quale se ne perdono le tracce. Con nuovo COC tutto questo non sarà possibile. O, almeno, sarà reso più difficile.