Lavoro: Giovannini, ancora no cifre chiare, valutare impatto
“E’ presto per sapere su quali risorse puntare” per rilanciare l’occupazione: “non abbiamo cifre chiare e dobbiamo anche scegliere tra le misure che avranno maggiore efficacia”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini che, parlando a Radio Anch’Io, ha spiegato che misure come la decontribuzione del lavoro dei giovani e anche la staffetta generazionale “sono ottime idee ma la loro efficacia va studiata attentamente”.
“Le cifre circolate – ha detto il ministro sollecitato sulle risorse a disposizione per politiche di occupazione – come si dice sono destituite di ogni fondamento. Abbiamo un menù che stiamo preparando a costo zero, si tratta di interventi normativi che possono fluidificare il mercato del lavoro, ma poi ci sono interventi costosi. E visto che le risorse sono limitate, e questo anche se usciremo dalla procedura di deficit eccessivo, i limiti di intervento sono forte”. Così bisognerà valutare attentamente anche l’efficacia dei provvedimenti. Il ministro ha fatto alcuni esempi.”C’è il tema della decontribuzione dei lavori dei giovani, che sembra un’ottima idea – ha detto – Ma sappiamo che in molti paesi non ha funzionato come si sperava perché ha finanziato assunzioni che comunque si sarebbero fatte. C’è poi la staffetta generazionale, che dà la possibilità, a 3-4 anni dalla pensione, di lasciare gradualmente dando un posto a tempo parziale per un giovane. Oltre al fatto che c’è in questo caso una contribuzione dello Stato, visto che in molti settori gli stipendi non sono molto alti, perché un anziano dovrebbe rinunciare a metà dello stipendio. Tutte ottime idee ma la loro efficacia va studiata attentamente”.
Il rifinanziamento della Cig con 1 miliardo “senza aumentare tassi mi sembra già un fatto estremamente positivo” ma il ministro del Lavoro Enrico Giovannini pensa ad una riforma del sistema. “Bisogna superare la logica del pagamento di un sussidio non solo perché non è giusto – ha detto Giovannini durante Radio Anch’Io – ma finanziariamente perché non è sostenibile”.
Il ministro ha spiegato che il governo sa che “se la crisi continua in modo così grave le risorse stanziate per la Cig non basteranno”. Ma ha aggiunto: “d’altra parte sappiamo anche che non si può tenere persone lontano dal posto di lavoro e in una condizione di attesa, bisogna riattivare la ricerca di lavoro di queste persone”. Su questo – ha spiegato il ministro – la situazione è ovviamente diversa tra Nord e Sud. (articolo e foto: ANSA)