Lavoro,ok Cdm a piano contro “nero”
Via libera del Consiglio dei ministri al piano straordinario contro
il lavoro nero in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Una “operazione
a tappeto” fortemente voluta dal ministro Sacconi e che si è resa
necessaria dopo i fatti di Rosarno e dopo i dati che hanno
accertato violazioni boom nel 2009 con un balzo del 44%.
Nel
mirino 20mila aziende dove una task force formata da 550 unità tra
ispettori del Lavoro, Inps e militari dell’Arma dei Carabinieri,
effettueranno i controlli. Le aziende interessate saranno soprattutto
quelle dell’agricoltura e dell’edilizia.
Agricoltura
Le
ispezioni riguardano in particolare l’uso di mano d’opera anche
stagionale, il fenomeno del caporalato e le truffe ai danni dell’Inps
attraverso fittizi rapporti di lavoro, attività gestita prevalentemente
dalle organizzazioni criminali. Obiettivo: verificare 10 mila aziende
agricole (2 mila in Calabria, 2.500 in Campania, 3.000 in Puglia e
2.500 in Sicilia).
Edilizia
Le ispezioni
riguarderanno sia gli appalti privati che quelli pubblici. Particolare
attenzione sara’ riposta sulla correttezza delle procedure di appalto e
subappalto e sul rispetto della normativa antimafia. Obiettivo:
sottoporre a controllo, anche n questo caso, un totale di circa 10 mila
cantieri (1.346 in Calabria, 3814 in Campania, 2.564 in Puglia e 2.276
in Sicilia).
Una iniezione di risorse aggiuntive: quasi due milioni di euro
Il
piano prevede risorse aggiuntive per quasi due milioni di euro, che
interesseranno il trattamento di missione e le spese di viaggio, vitto
e alloggio per gli ispettori provenienti da fuori, per la durata di
circa 200 giornate.
Il piano attribuisce un ruolo prioritario
agli enti bilaterali e paritetici per la prevenzione e la promozione
delle iniziative finalizzate al ripristino della legalità.
Nel 2009 boom del lavoro nero: +44%
Nel
2009 il numero delle violazioni sostanziali accertate rispetto all’anno
precedente è cresciuto del 44% in materia di lavoro nero. L’incremento
è invece del 193% nell’ambito di appalti e somministrazione; del 118%
per l’orario di lavoro; del 208% per le violazioni dello Statuto dei
lavoratori; del 483% per le truffe nei confronti degli Istituti ed
infine del 53% per la sicurezza sul lavoro.