L’azienda deve risarcire il lavoratore infortunato che non ha ricevuto istruzioni
Il caso di specie
Un lavoratore perdeva la vita mentre eseguiva lavori di riparazione di un rimorchio agricolonell’officina dello stabilimento. I genitori e la sorella della vittima convenivano in Tribunale per ottenere il risarcimento dei danni materiali e morali conseguenti al decesso del congiunto.
I Giudici di primo e secondo grado condannavano la società che, pertanto, ricorreva in Cassazione. A seguito del ricorso, la sentenza di appello veniva cassata con rinvio con la seguente motivazione: il Giudice del gravame era incorso nell’errore di aver affermato la responsabilità civile del datore di lavoro in ragione del mancato assolvimento dell’onere probatorio circa l’assunzione di provvedimenti necessari per prevenire possibili incidenti.
Il Giudice del rinvio – in parziale accoglimento del gravame – condannava nuovamente la società al risarcimento dei danni non patrimoniali subiti dai familiari.
La società ricorreva – ancora una volta – dinanzi alla Suprema Corte.
La decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, con una complessa e articolata decisione (la sentenza n. 12244 depositata il 20 maggio 2013), ha confermato le argomentazioni della Corte territoriale secondo la quale “al di là degli strumenti utilizzabili o utilizzati in concreto, la carenza rilevante è stata quella della organizzazione preventiva e cioè della previsione a monte e poi l’adozione in concreto di un procedimento corretto e prestabilito dal datore di lavoro in base a regole rigide di organizzazione finalizzate alla sicurezza, per eseguire in sicurezza manovre come quella in esame”.
Fonte: www.fiscopiu.it