Le società private di riscossione chiedono la proroga per le gare
Le società private di riscossione chiedono «più tempo» per esaminare ed eventualmente elaborare offerte in risposta al bando dell’associazione dei Comuni per la creazione della nuova società chiamata dal prossimo anno a sostituire Equitalia nell’incasso dei tributi locali. La richiesta di proroga è dovuta ai tempi stretti dell’avviso di selezione (lanciato il 10 agosto, con scadenza il 17 settembre), ma anche alle «forti perplessità» sollevate da alcuni meccanismi previsti dal documento Anci. Lo ha deciso l’Anacap, l’associazione che riunisce le società private iscritte all’Albo della riscossione, e che oggi formalizzerà con una lettera all’Anci la richiesta di una «congrua» proroga per esaminare più a fondo il problema.
Il cantiere è quello della nuova società di riscossione che dal 1° gennaio prossimo dovrebbe avere un ruolo da protagonista nel campo della fiscalità locale successivo all’addio di Equitalia, previsto dal Dl Sviluppo del 2011 e rinviato di un anno dal Milleproroghe del dicembre scorso. Il progetto degli amministratori locali punta alla creazione di «Anci riscossioni», con un partner operativo privato a cui vengono affidate le attività di accertamento, riscossione e liquidazione con il marchio della nuova società. Nella platea dei destinatari dell’offerta, cioè i privati attivi nella riscossione, c’è ovviamente interesse per la partita, ma dominano i punti interrogativi. «Molti aspetti meritano un approfondimento – spiega Pietro Di Benedetto, presidente dell’Anacap –, a partire dalla forma della nuova società: l’avviso parla di avvalimento, ma non ne sono chiare le modalità e forse sarebbe preferibile un sistema più paritario come l’associazione temporanea d’impresa». Anche sul piano economico (che vale 40 punti, gli altri 60 sono attribuiti all’offerta tecnica) c’è chi storce il naso, anche per il corrispettivo fisso (minimo 50mila euro, a prescindere dalle performance di mercato come chiariscono le Faq pubblicate sul sito Anci) in aggiunta alla percentuale che il partner si impegna a garantire ad «Anci riscossioni». «Sono aspetti cruciali – chiude Di Benedetto – e richiedono un’attenzione maggiore di quella che si può realizzare in pochi giorni successivi alla pausa estiva».
La richiesta formale di proroga sarà recapitata oggi, anche se già il calendario attuale non è troppo generoso con le prospettive della nuova società. Alla data prevista per l’ingresso in campo effettivo mancano poco più di due mesi, ma oltre a costituire la nuova società occorre allestire le gare per i tanti sindaci che devono cambiare partner sulla riscossione: tra spontanea e coattiva, l’agente nazionale è arrivato a lavorare con 6.100 Comuni, cioè il 75% del totale, e nella stragrande maggioranza dei casi le decisioni sul futuro sono ancora sospese in attesa di capire quali saranno i soggetti in campo.
Le settimane che mancano al 1° gennaio prossimo (a meno di una nuova proroga, che però sembra improbabile vista la temperatura raggiunta dalla polemica su Equitalia) potrebbero essere l’occasione anche per risolvere i tanti problemi normativi lasciati dagli interventi degli ultimi due anni sulla riscossione locale: su tutti, vanno ricordate le difficoltà nell’utilizzo degli strumenti classici di riscossione (il ruolo rimane esclusiva di Equitalia) e i problemi legati ai futuri obblighi di gestione associata nei piccoli enti.