Le tasse vanno pagate e questo è sacrosanto ma che un cittadino possa essere oltremodo vessato e maltrattato dalla società di riscossione e’ altra cosa. Oltre a Equitalia Gerit che e’ totalmente partecipata dallo Stato (51 percento dalla agenzia delle entrate e 49% INPS) che e’ in qualche modo l’ente statale addetto alla riscossione sia spontanea che coattiva e compie questo compito in modo serio e responsabile, ce ne sono altre private che operano lecitamente in alcuni comuni del Lazio avendo vinto la gara per la riscossione dai modi di fare secondo me assolutamente intollerabili.
Arrivo a fare questa pubblica denuncia dopo essere passato in prima persona tra le “mani” di tale Sot SPA con sede legale a Caprarola(VT) risultante essere la società di riscossione alla quale e’ stato appaltato questo servizio dal comune di Ladispoli. Vi dico in breve. Mi accorgo al momento di rinnovare il bollo su di una macchina a me intestata di avere un fermo amministrativo e quindi nella condizione di non poterlo rinnovare. Ora comincia il circo. Chiedo all’operatore ACI al quale mi sono rivolto da cosa dipenda quel fermo e mi sento rispondere con molta tranquillità che lui non poteva darmi questa informazione… Mi viene in mente che data la mia particolare distrazione e dato che poco tempo prima avevo ricevuto una cartella Gerit che si riferiva a vecchi bolli non pagati per una macchina non più in mio possesso, il fermo fosse legato a questo, ma scopro che così non e’. Torno quindi dal operatore ACI il quale mi dice pero’ che per la modica cifra di 15 euro ( con lo sconto!!!) avrei potuto avere un estratto del pra per capire chi mi avesse messo questo fermo. Ed ecco la risposta, una vecchia multa 2007 del comune di Ladispoli di 123 euro per la quale la SOT SPA (sempre quelli di Caprarola) riscossori per lo stesso comune mi ha messo un fermo amministrativo. Quindi decido di chiamare la Sop per sapere come risolvere questo contenzioso. Devo dire che con molta cortesia l’operatore mi dice che pagando 167 euro con bollettino postale ed inviandogli copia del pagamento avrei ricevuto a casa dopo cinque giorni il nulla osta per la revoca del fermo!!! Come cinque giorni!!! ….e nel frattempo non posso fare il bollo quindi sarei nuovamente in futuro soggetto a multa!!!…ma da Caprarola mi danno la soluzione, venga qui da noi e le diamo brevi manu la revoca, ovviamente non prima di aver fatto la fila alla posta per pagare i 167 euro. E via si parte per Caprarola. Arrivato nella ridente cittadina del Viterbese che dista da Civitavecchia 100 chilometri mostro l’avvenuto pagamento del mio “riscatto” e chiedo all’addetto come fosse possibile che io debba pagare qualcuno (ACI e scopro solo li anche la posta) per sapere chi ha messo il fermo sulla mia macchina e soprattutto se non fosse più giusto ricevere comunicazione da loro di avere un fermo, ma con molta tranquillità mi dicono che loro dopo avermi mandato due raccomandate da ritirare alla posta contenenti la contestazione ( multa ) non devono fare altro!!!! Quindi, mi mandano due avvisi di giacenza, quelli che tutti conosciamo e che sono compilati con una calligrafia da “cani” tanto da non capire quasi mai a cosa si riferiscono, che io per mia colpa o distrazione oppure per il poco tempo e spaventato dalle file chilometriche alla posta non ho ritirato e loro mi mettono un fermo amministrativo senza comunicarmelo, magari con una lettere diretta che basta aprire e non con avviso di giacenza che comporta tutto quello che ho detto, non sono tenuti ad avvertirmi con il drammatico rischio di circolare senza neanche la copertura assicurativa in caso di incidente…..bene tutto ciò e’ assurdo. Ma la festa e’ appena iniziata. Prendo la macchina e torno quantomeno perplesso ma con un barlume di speranza dall’operatore ACI ( altri 100 km)e scopro che la “tarantella” non e’ finita….o mio dio esclamo e che devo fare ora, semplice risponde, mi lasci il documento di revoca ( quello ritirato a Caprarola ) insieme al Certificato di proprietà e 130 euro che porterò tutto al Pra il quale ( tra una settimana ) le rifara’ ex novo il CDP. Cosa, altri 130 euro e una settimana di attesa, senza macchina, senza bollo e ormai anche senza soldi!!! Quindi, 15 euro per conoscere il “reato”, 127 poi diventati 167 per ritirare il nulla osta, 130 per il Pra e rifare il CDP , 200 chilometri con benzina inclusa e un giorno e mezzo di lavoro perso che posso quantificare in almeno 150 euro, per un totale di 500 euro oltre la futura multa per il bollo che ancora non sono riuscito a fare e il rischio di aver girato con un fermo amministrativo e non ultimo quella sensazione di essere derubato non solo dei soldi ma di quel sentimento di fiducia verso le istituzioni che in questo momento i cittadini certo non hanno bisogno di perdere perché e’ gia ai minimi termini. Questa mia denuncia deve portare a necessarie riflessioni politiche. Le tasse vanno pagate e in Italia abbiamo una società interamente pubblica, Equitalia, che in modo serio e disponibile ottempera benissimo questo ingrato compito specie in un momento di crisi economica generalizzata e in un momento come questo nel quale i cittadini non pagano volentieri le tasse non vedendone un adeguato ritorno in forma di servizi, bene, mi chiedo perché ci sia diffuso questo malcostume da parte di alcuni comuni di affidare questo servizio a società private che non solo hanno un costo maggiore per l ente stesso che se ne avvale, ma peggio essendo private hanno come unico fine quello di fare utili veloci e quindi poco disponibili ad ascoltare le ragioni del contribuente che mai come in questo momento deve essere aiutato e per i quali vale il solo ed unico principio prima paghi e poi discutiamo. Va bene punire i furbi che non pagano ma non esasperare all inverosimile chi magari ha delle oggettive difficoltà. Mi chiedo cosa ci sia dietro la scelta di rivolgersi a Societa’ di riscossione privata non certo l interesse della cosa pubblica o la tutela del cittadino.