L’eccesso di sale provoca ictus e infarti: napoletani a rischio con 13 grammi al dì
NAPOLI – Che l’eccesso di sale negli alimenti faccia male non è una
novità: ictus e infarto sono i rischi maggiori in cui incorrono quelli
che ne abusano a tavola. Tra questi, in particolare, ci sono i
napoletani: la dose giornaliera di sale nei cibi dovrebbe essere
all’incirca 5 grammi, ma in media un partenopeo ne consuma almeno 13.
Colpa del pane, della pizza, della mozzarella e persino delle
merendine, in cui una quantità di sale c’è sempre.
A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato
oggi sul British Medical Journal, prestigiosa rivista scientifica
internazionale, frutto di una collaborazione tra due centri di
eccellenza della Società Europea di Ipertensione: uno con sede in
Italia coordinato dal Prof. Pasquale Strazzullo presso il Dipartimento
di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Napoli “Federico
II”, e l’altro, il WHO Collaborating Centre for Nutrition, presso
l’Università di Warwick, in Gran Bretagna.
Lo studio ha valutato la relazione tra apporto abituale di sale con la dieta ed
eventi cerebrovascolari e cardiovascolari totali, attraverso la
meta-analisi di 13 studi prospettici realizzati in Gran Bretagna,
Giappone, Stati Uniti, Olanda, Finlandia e Cina. Lo studio ha incluso
oltre 170.000 partecipanti, seguiti dai 3,5 ai 19 anni, ed ha
registrato circa 11.000 eventi vascolari. La meta-analisi ha fornito
l’inequivocabile evidenza di una associazione diretta tra elevato
consumo di sale e rischio di ictus e patologie cardiovascolari,
mostrando che la riduzione di circa 5 g al giorno nel consumo di sale
ridurrebbe il rischio di ictus del 23% e di patologie cardiovascolari
totali del 17%: ciò equivale a circa 1.250.000 ictus e circa 3 milioni
di eventi vascolari in meno su scala globale per anno. Se i napoletani
vogliono «salvarsi», sarebbe meglio mangiare un po’ più «insipido».