L’effetto della crisi si abbatte sui giovani, ”uno su quattro non studia e non lavora”
L’effetto della crisi si abbatte sui ‘Neet’. Aumentano infatti i giovani che tra i 15 e i 29 anni non sono occupati, né impegnati in corsi di studio o formazione. Nel 2010 infatti sono arrivati a quota 2,2 milioni, circa il 23,4%, e quindi un ragazzo su quattro. Lo rileva Banca d’Italia nel rapporto ‘Economie regionali’.
Secondo l’analisi, l’aumento è stato più marcato nel Nord e al Centro, meno pronunciato nel Mezzogiorno, dove tuttavia l’incidenza di giovani ‘Neet’ era prossima al 30% già prima della crisi. L’incidenza dei ‘Neet’ tra le donne supera il 26%, contro il 20 degli uomini. La crisi ha in parte ridotto questo divario, soprattutto nel Mezzogiorno.
La condizione di ‘Neet’ – spiega lo studio di Banca d’Italia – è solo in parte collegata al fenomeno della disoccupazione. Nel 2008 il 30,8% dei giovani cercava un’occupazione (il 25,3% tra le donne); tale quota ha raggiunto il 33,8% nel 2010. Nel Nord Ovest e al Centro quasi il 40% dei giovani che non studiano e non lavorano era alla ricerca di un’occupazione, il 38% nel Nord Est. Nel Mezzogiorno, dove la partecipazione al mercato del lavoro è inferiore per tutte le fasce d’età, la quota non raggiungeva nemmeno il 30%.
Dalla rilevazione inoltre emerge che i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano risiedono nella maggioranza dei casi con almeno un genitore; nel Mezzogiorno questo accade per oltre tre Neet su quattro.