Lega e Islam, divieto di velo sui cartelli stradali
Indossare burqa, burqini e niqab è vietato da
un’ordinanza comunale (500 euro la multa prevista) e, per chi non lo
sapesse, ecco dei cartelli stradali che lo ricordano: «sottotitolati»
in italiano e arabo, mostrano il classico simbolo del divieto stradale
(il cerchio rosso con la barra diagonale) e una «X» rossa sovrapposta a
disegni degli indumenti dell’islam radicale.
Succede in Piemonte, a Varallo Sesia, provincia di Vercelli,
dove il sindaco Gianluca Bonanno (anche deputato della Lega) era già
diventato famoso per altri «provvedimenti creativi». L’ultimo era stato
la nascita dell’assessorato alla Dieta, con un premio in denaro (fino a
150 euro) al cittadino che dimostra di perdere peso e soprattutto di
riuscire a mantenere il risultato ottenuto a distanza di tempo.
Ora arriva la segnaletica anti-burqa, indumenti che secondo
l’ordinanza comunale «impediscono, o nel caso del niqab rendono
difficoltoso, il riconoscimento della persona». A Varallo sono stati
montati una settimana fa (vedi la foto) e dalla prossima
saranno integrati da segnali ancora più grandi e visibili. I cartelli ricordano anche che è vietata l’attività
di «vù cumpra» e mendicanti, ma permettono gli hijab, i veli che
lasciano scoperto il viso.
«Oltre a fare ordinanze, che anche altri hanno fatto, trovo molto
più immediato e comprensibile se si installano i cartelli», spiega ad
Apcom il sindaco Buonanno: «Non siamo contro qualcuno, ma per una vera
integrazione. Qui ci sono delle regole e vanno rispettate, vogliamo
rispetto e legalità. Viviamo abbastanza bene da noi, ma prevenire è
meglio che curare».