Legambiente Pendolaria darà voce ai pendolari
Giunta quest’anno alla sua quinta edizione, la campagna di Legambiente Pendolaria riparte lanciando un forte allarme che riguarda le città e i pendolari italiani. Fino a gennaio 2011 Pendolaria darà voce ai pendolari attraverso diverse iniziative e continuerà a chiedere i necessari interventi, raccogliendo anche i video-messaggi girati dalle persone che ogni giorno affrontano i disagi della mobilità ferroviaria, sul sito www.legambiente.it.
“Con i tagli operati dal Governo ai treni pendolari, un treno ogni tre rischia di essere cancellato – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti di Legambiente – Dal 13 dicembre, con il nuovo orario invernale, si apre una stagione drammatica per i pendolari italiani, destinata, in assenza di nuovi provvedimenti, a peggiorare a causa dei tagli ancora più drastici che le Regioni saranno costrette ad operare. La Legge di Bilancio non ha risolto nulla in tal senso, anzi, ha certificato che per il 2011 mancano ben 800 milioni di Euro, pari al 45% delle risorse in meno rispetto allo scorso anno, mentre dal 2012 queste si ridurranno ancora”.
Legambiente ricorda che la Manovra di luglio ha tagliato 1.224 milioni di euro di trasferimenti alle Regioni per le spese relative al servizio di trasporto ferroviario regionale, e che i 425 milioni previsti dalla Manovra approvata la scorsa settimana dalla Camera per l’acquisto di treni pendolari, verranno utilizzati per “salvare” la circolazione di quelli esistenti. Dall’altro lato, invece, viene sostenuto il trasporto su gomma.
“Non è possibile pensare di poter abbandonare i pendolari in questa situazione e le città a soccombere tra traffico e inquinamento – ha continuato Zanchini – Occorre intervenire affinché nel passaggio della Legge di Bilancio al Senato si possa ripristinare una situazione di normalità. Bisogna individuare subito le risorse per l’acquisto dei nuovi treni e ristabilire il sistema di finanziamento del servizio attraverso l’accisa sul gasolio”.
Quali saranno le più probabili conseguenze per i pendolari italiani? La prima certezza è l’aumento del prezzo dei biglietti, clausola obbligatoria fissata dalla Legge di Bilancio, comunque assolutamente insufficiente. La seconda sono i tagli, che potranno variare a seconda delle risorse che le Regioni riusciranno a togliere ad altri capitoli di spesa, con una dimensione che varia tra il 10 e il 30% dei treni da cancellare e che si comincerà in parte a vedere già con l’orario che scatterà il 13 dicembre.
Legambiente ha monitorato la situazione di alcune Linee ferroviarie delle principali città italiane. I dati più critici riguardano il Lazio, precisamente la linea Nettuno-Roma. Su questa tratta i treni risultano in pessime condizioni igieniche e non corrispondono minimamente alla domanda dei pendolari in termini di capienza.
In Piemonte sono due le situazioni più allarmanti: la tratta Cuneo-Torino, dove i pendolari lamentano la costante mancanza di carrozze sufficienti e spesso i convogli sono sporchi e degradati, e la linea Aosta-Ivrea-Torino, dove i pendolari saranno ulteriormente penalizzati perché, dal 12 dicembre, i treni diesel (unici circolanti) non potranno più entrare nella stazione sotterranea di Torino Porta Susa, costringendo i passeggeri ad effettuare un cambio.
Per quanto riguarda la Calabria, sta per essere soppressa la linea Rosarno-Reggio Calabria-Melito Porto Salvo, denominata “Tamburello”. Si tratta di una linea vantaggiosa per i pendolari perché effettua un servizio di metropolitana di superficie, introdotto per diminuire i disagi causati dai lavori sulla Autostrada Salerno-Reggio Calabria che, come è noto, non è ancora terminata, mentre il servizio verrà cancellato a partire dal 12 dicembre perché il Ministero dei Trasporti ha cancellato le risorse necessarie.
In Puglia la Foggia-Trani-Bari soffre di croniche insufficienze di posti a sedere, con il 40% dei viaggiatori che rimane in piedi nella fascia oraria 8-8:30, mentre, un altro problema lamentato da molti pendolari è l’improvvisa ed immotivata soppressione di alcuni convogli. Particolare attenzione va data anche alla tratta Spoleto-Roma per i pendolari dell’Umbria. A Spoleto infatti, come in altre stazioni della regione, i treni che effettuano la fermata negli orari di punta sono ridottissimi e studenti e lavoratori sono quindi costretti a raggiungere Foligno per poter poi raggiungere la Capitale.
Il 14 dicembre, a Milano, Legambiente presenterà il Rapporto Pendolaria 2010, con tutti i dati sulle risorse economiche e i problemi relativi alle regioni e alle città, in un appuntamento al quale parteciperanno i vertici di Trenitalia, assessori regionali e pendolari. “Servono nuovi e più numerosi treni, efficienti e puliti – ribadisce Legambiente – a maggior ragione alla vigilia della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima di Cancun, perché il sistema della mobilità sostenibile va assolutamente adeguato per garantire i diritti delle persone ma anche città più pulite e vivibili”.