Legge finanziaria e infanzia negata
Nel 1989 l’ONU ha approvato la “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia”,nella quale sono stabiliti i diritti fondamentali dei bambini.“Tutti i bambini – recita la Convenzione – maschi e femmine abbiamo ildiritto alla vita, a un nome, a una nazionalità, all’amore, all’attenzione,alla cura delle nostre famiglie, a essere uguali: i negri, i bianchi, imeticci, gli indigeni, i malati, i sani, i credenti e non credenti, avivere in una casa, al cibo, all’igiene e ai vestiti e, se ci ammaliamo,abbiamo diritto alle cure. Tutti i bambini, maschi e femmine, abbiamodiritto a studiare e giocare a conoscere e amare la nostra patria e lanostra storia. Tutti noi bambini, maschi e femmine abbiamo il diritto adamore, cura, educazione ed istruzione particolari quando abbiamo difficoltàa vedere. Sentire, parlare, comunicare ed esprimerci. Tutti noi bambini,maschi e femmine, abbiamo il diritto a essere protetti da droghe, abusisessuali, e da qualsiasi altra forma di violenza. Tutti noi bambini, maschie femmine, abbiamo il diritto ad essere soccorsi per primi in caso diterremoto, maremoto, inondazione o altri pericoli. Tutti noi bambini, maschie femmine, abbiamo il diritto ad esigere che lo Stato ci faccia conoscere ipropri Diritti, li rispetti e li faccia rispettare.“La Finanziaria del Governo Prodi – afferma deciso il Portavoce dei PiccoliComuni italiani, Virgilio Caivano – offende, umilia e cancella per intero ildettato dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia neipiccoli Comuni italiani. Una legge finanziaria che non prevede misure seriee coerenti per la famiglia che viene letteralmente distrutta. Il documentosul welfare che si apprestano a varare – continua il Portavoce dei PiccoliComuni – è davvero umiliante per le famiglie e per le speranze dei giovaniche vivono nelle piccole comunità locali delle aree interne del Sud inparticolare. Scuola, assistenza sociale e sanitaria, impiantistica sportiva,nuove tecnologie sono la dimostrazione plastica della totale assenza di pariopportunità per l’infanzia italiana. Per l’infanzia – conclude il Portavocedi Piccoli Comuni – è la peggiore finanziaria possibile a differenza deglialtri Paesi dove le misure sono fortemente mirate alla valorizzazione edifesa delle fasce più deboli delle popolazioni”.Diritti negati ed offesi da una politica inconcludente e per certi aspettiselvaggia dove vige la regola del più forte.