Legittimo licenziare il bancario che ha ritardato le procedure per il recupero crediti
Scatta il licenziamento per giusta causa nei confronti del funzionario
di banca che ha ritardato oppure omesso di attivare le procedure
esecutive per il recupero crediti dei grandi contribuenti. Tali
inadempienze, infatti, si concretizzano in comportamenti contrari ai
doveri e all’etica professionale facendo così venir meno l’elemento
fiduciario del rapporto di lavoro. È quanto emerge dalla sentenza
7675/10 con cui la Cassazione ha confermato la sanzione espulsiva nei
confronti di un funzionario di banca che si era reso responsabile di
gravi omissioni per non aver reso operativa l’attività di esecuzione
nei riguardi dei “Grandi contribuenti”. I giudici del merito, infatti,
correttamente avevano accertato un inadeguato grado di efficienza
operativa ed una carenza nello svolgimento delle attività e dei
necessari controlli contabili da parte del lavoratore. Insomma, il
dipendente non aveva operato con la dovuta diligenza e la scorrettezza
del suo operato andava ad integrare i profili della giusta causa di cui
all’articolo 2119 del Codice civile. Tesi condivisa in pieno dalla
Suprema corte che, tra l’altro, ha ritenuto proporzionale la sanzione
del licenziamento ai fatti addebitati al lavoratore.