L’esperto: «Pericolo sclerosi non vaccinate i bimbi sani»
Fa la spola tra il Santobono e il centro di vaccinazione di Pompei:
Antonello Pisanti, professore di infettivologia pediatrica, in questi
giorni vive in prima linea la battaglia contro l’influenza e vuol
lanciare un messaggio di tranquillità. «Dati statistici alla mano,
questa influenza è meno pericolosa di tutte le altre. Genitori non
fatevi ingannare dal clamore mediatico, se prestate attenzione ai
sintomi, e curate subito i vostri figli, non ci saranno problemi
gravi». Però l’elenco dei morti da influenza conta anche due bambini.
«Sono casi limite. E poi due decessi su ottocentomila contagi nella
regione Campania sono statisticamente insignificanti. Anche se il
dolore per la morte di un bimbo è sconvolgente, e non può mai essere
considerato insignificante. Questi casi fanno clamore, così i genitori
vanno in panico. Assaltano i pronto soccorso e corrono a fare la
vaccinazione, sbagliando». Professore, anche lei è contro il vaccino?
«Sono per un utilizzo coerente del siero». Qual è la differenza? «Che
bisogna ascoltare la ragione e agire di conseguenza. Se un bimbo, o
anche un adulto, non ha patologie importanti in corso, può superare
facilmente questa influenza, senza vaccinarsi». Dice che per molti
bimbi è inutile? «Dico di più. È pericoloso. Il gioco non vale la
candela». Il suo è un allarme serio, spieghi perché ritiene pericolosa
la vaccinazione. «La letteratura internazionale segnala effetti
imprevedibili, a lungo termine, per il vaccino. Uno dei pericoli, ad
esempio, è che favorisca lo sviluppo della sclerosi multipla». E i
genitori cosa devono fare? «Lo ripeto, sottoporre al vaccino solo i
bambini che hanno altre patologie che potrebbero peggiorare, e portare
alla morte, se unite all’influenza. Altrimenti il siero non è
necessario». Qual è la sua esperienza da «vaccinatore» al presidio di
Pompei? «Che c’è molta diffidenza. Forse poca informazione. Anche se i
medici, tutti i medici, stanno facendo i salti mortali per dare
conforto, consigli e cure adeguate». Perché a Napoli l’influenza è così
diffusa? «Da un lato è una questione di densità di popolazione. Ma è
determinante anche la natalità superiore a molte altre regioni
d’Italia: qui ci sono più bambini, che sono i principali diffusori del
virus. Poi c’è anche maggiore attenzione da parte delle autorità
sanitarie». In che senso? «Che in Campania c’è una migliore
sorveglianza epidemiologica. E c’è anche una superiore capacità
diagnostica da parte delle strutture specialistiche di infettivologia».
Insomma, non c’è più diffusione del virus. È solo che qui lo scoprite
meglio. «È proprio così. In pratica, se un malato muore in un ospedale
qualunque del Nord o del Sud, ci sono maggiori probabilità che non si
pensi a sottoporlo al test influenzale, per cui la morte di quel
paziente verrà ascritta alla causa materiale, cardiopatia o
insufficienza respiratoria, e non sarà catalogata come morte per
influenza. Come invece, avviene con puntualità in Campania».
Gent.ssima Redazione
Rivista Justitia
E’ da molto tempo che volevo fare un chiarimento circa una notizia pubblicata dalla vs rivista sul web a proposito di un intervista che rilasciai come specialista Pediatra al quotidiano il Mattino di Napoli alcuni anni orsono sul tema del vaccino antinfluenzale allorché dai Media stessi fu scatenato un allarme (come poi in seguito fu rilevato infondato) sull’epidemia influenzale che si sarebbe dovuta avverare in quell’ inverno, la cosiddetta “aviaria”. Come giustamente faceste rilevare Voi ci fu marcata incongruenza da parte della redazione del Mattino , che all’epoca, mi indignò non poco , cioè una contraddizione su quello che il sottoscritto aveva dichiarato nell’intervista , riportato nell’articolo all’interno delle pagine del quotidiano e la notizia apparsa invece in copertina , cioè prima pagina. A suo tempo stavo quasi per denunciare la redazione del Mattino per questo “pacchiano” errore, ma poi essendoci un buon rapporto , mi fermai nel momento in cui mi furono rivolte ufficialmente delle scuse. Purtroppo però quell’errore è riportato irrimediabilmente ed indefinitamente nel web a causa di un vostro articolo che “giustamente” rivelava la contraddizione ; in pratica sono stato beffato ben due volte , la seconda in maniera definitiva pur non avendo alcuna responsabilità. Rilevo poi che è tendenzioso anche il titolo ” non bisogna vaccinare i bambini sani” che voi avete estrapolato evidentemente dalle pagine del Mattino. In realtà, come d’altra parte è risaputo, persino dai non addetti ai lavori , qualunque vaccino antiinfluenzale deve essere normalmente somministrato selettivamente ai soggetti anziani e a quelli di qualunque età che per alcune condizioni patologiche croniche (quali ad esempio asma, bronchite cronica, diabete etc.) devono essere sottoposti al vaccino. Quindi poiché allora si diceva a tutti di praticare il vaccino (pressione di case farmaceutiche su i media), ma il vaccino non era di fatto disponibile per tutti , il sottoscritto cercando di sdrammatizzare e mitigare ogni allarme, affermò che non tutti dovessero fare il vaccino specialmente quei bambini “sani” che non avevano malattie croniche e non rientravano in quelle categorie a maggior rischio.
Quindi cosi come avveniva in quel famoso “gioco del telegramma” in cui una frase o una parola passando di bocca in bocca finiva per diventare un altra parola ed esprimere un significato completamente diverso, cosi è accaduto per le mie parole in quell’occasione. Paradossalmente poi da quel momento e per questa notizia estrapolata e travisata scritta “irreversibilmente” sul web il sottoscritto che notoriamente è a favore delle vaccinazioni dell’infanzia obbligatorie per legge passa pure per un medico contrario alla pratica della vaccinazioni. Pensi che sono stato contattato per questo persino da associazioni “no vax” dalle quali ho preso subito le dovute distanze .
In conclusione la mia preghiera è quella o di cancellare questa notizia sul web oppure di chiarire (sarebbe ancor meglio) contestualmente le mie ragioni ed il mio vero punto di vista, in mia difesa , visto che non l’ho fatto in tribunale, questa sarebbe davvero ….”Justitia”.
grazie
dott. Antonio (detto Antonello) Pisanti